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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

MASCHERE

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      Maschere, maschere, chi vuole una maschera? Mica è carnevale, obiettò di rimando Pancrazio, alzandosi dallo sgabello sul quale era seduto a gambe larghe e andando incontro allo strano personaggio che era entrato nel bar, carico di una montagna di cianfrusaglie ninnoli e fischietti. Abbiamo maschere per ogni momento e per ogni occasione, riprese il venditore, venite a vedere. Pancrazio si avvicinò sospettoso, imitato da due avventori occasionali che indugiavano al bancone. Allungò una mano per toccare la merce che l’altro tirava fuori e metteva in mostra. Vuoi ridere? diceva intanto l’uomo, guardandosi intorno mentre metteve in mostra una maschera di cartone, vuoi piangere? Ecco quella che fa per te e ne mostrava un’altra. Ne abbiamo di ogni forma e colore. L’unica che non posso darti è la maschera dell’amore, quella non ha un formato standard, cambia sempre. Uno dei due occasionali, prese in mano la maschera che il vucumprà gli stendeva e se la provò s...

PATETICO

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                                                                                Patetico, da “pathos”, sofferenza, è ciò che suscita sentimenti di malinconia o pietà, a seconda dei casi, per un evento che ha prodotto un dolore intenso. Però la stessa espressione può indicare, anche, un atteggiamento di eccessivo sentimentalismo, mollezza piagnucolosa, non per un’intima sofferenza, ma per affettazione. Si può essere patetici, senza peraltro scadere nel patetico. Il cantautore Roberto Vecchioni, ha scritto che per esorcizzare il dolore della perdita di persone care egli adotta un espediente consistente nel fatto di estrarre dal passato un episodio felice vissuto insieme agli amici scomparsi e scrivere, costringendo così gli scomparsi ad essere presenti accanto a lui come fossero anco...

FELICITA'

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                                                                                        Oggi sono proprio felice, disse Pancrazio, irrompendo dalla porta del bar, aperta rumorosamente. Hai vinto un terno al lotto? Chiese beffardo Sebastiano. Macché, rispose. Allora tua figlia si sposa? Ma ti vuoi fare i cazzi tuoi, tuonò l’intruso…mia figlia…ma se non è manco fidanzata…! Allora come mai non sei più nei pantaloni? Pancrazio si guardò sbigottito allo specchio e, accertatosi che il suo abbigliamento fosse in ordine, Ma sei diventato matto? Chiese profondamente contrariato. Nel senso che non stai più nella pelle… Prima i pantaloni, poi la pelle! Ma stamattina ti sei svegliato con il culo scoperto, o che? Insomma, dicci per quale motivo sei così contento, ...

CONTROPIEDE

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                                                                                    Ci eravamo illusi di essere già in primavera e invece, come succede quasi ogni anno, l’inverno ha dato un colpo di coda ed è tornato il freddo e la neve a bassa quota. Sebastiano parlava guardando distrattamente fuori del locale, mentre con le mani affondate nel lavello, faceva scorrere l’acqua sulle tazzine sporche. Mi sa, disse poi rivolgendosi a Pancrazio che sedeva sullo sgabello alto di fronte a lui, che a Colleminuccio avete un altro clima, perché tu sei vestito tale e quale a ieri. Non ti sei accorto della svolta e sei stato preso di contropiede. Pancrazio sembrava poco propenso a parlare, poi si decise: per la verità, disse, contropiede non mi è successo niente, ma era lui che con l...

PROPAGGINE

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                                                                                     Facciamo finta di non sapere niente, diceva Maurizio con voce annoiata, tanto a noi non dovrebbe risultare difficile – non dobbiamo fare quasi nessuno sforzo, vero Pancrazio?   Ah per me, rispose subito l’alunno più disciplinato, uno le cose o le sa o non le sa; mi sembra inutile fare finta. Inutile fare finta di sapere quando non sai, ma io propongo di fare finta di non sapere, quando anche sai; ma, come dicevo, per noi il problema non esiste. Per noi del Circolo dell’Abecedario, ch...

L'ARCOBALENO

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                                                                              Sei in ritardo, stamattina, cosa ti è successo? chiese Sebastiano a Pancrazio, vedendolo arrivare trafelato, con un braccio al collo. Ho avuto un incidente rispose lui contrariato ed indugiò per vedere crescere la curiosità dell’amico in attesa di maggiori informazioni. Sei venuto con la macchina? Gli chiese, sondando cauto la sua disponibilità ad aprirsi. Ma che macchina! Rispose lui, ho avuto un incidente domestico. …’mbè? sollecitò impaziente. Che tipo di incidente? Davanti casa nostra, a Colleminuccio, c’è un vecchio Olmo con una grande chioma maestosa… Come quello che abbiamo qui? Chiese il barista, indicando fuori del locale. Più grande, rispose l’infortunato con sussiego. Ebbene? Sebastiano co...

DOPPIO SOGNO

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                                                                                         Vi è un libro, amici, iniziò Maurizio, che forse dovremmo rileggere per cercare di capire qualche cosa su questa questione dei sogni, che è “Doppio Sogno” dello scrittore Arthur Scnitzler, o per confonderci definitivamente la testa. Lo stesso è stato trasposto in un film sontuoso del regista Stanley Kubrick dal titolo “Eyes Wide Shut”, che letteralmente si traduce “occhi spalancatamente chiusi”, un ossimoro significativo, con protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman. ...

LA PROGNOSI

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                                                                           Hai sentito? Chiese quel giorno svagatamente Pancrazio a Sebastiano, mentre con la coda dell’occhio (strano pensava Pancrazio, che l’occhio c’ha la coda? Ma Maurizio diceva così…) seguiva i movimenti di Silvana al lavello, con il rubinetto dell’acqua aperto in continuazione e lui sempre a ripetere l’acqua è preziosa, non bisogna sprecarla, ma gli altri, niente), hanno sciolto la progno al Papa. La pogno…si, corresse Sebastiano. Sì, sì, la progno. Ma chi gliel’aveva legata, disse ridendo Sebastiano e poi cos’è la progno? E che ne so, io nemmeno ci vado in Chiesa, da quando ho litigato col prete di Colleminuccio. E allora adesso correrà per i giardini del Vaticano…ipotizzò divertito paradossalmente Sebastiano. Semm...

OPPURE

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                                                                                  Evaristo aprì gli occhi e con sua meraviglia si trovò davanti il volto di Rimiratore (che cazzo di nome si è dato questo!) che lo stava guardando con un misto di amichevole bonomia e una leggera apprensione. Stai bene? Si sentì chiedere e non capiva perché il suo amico si preoccupasse della sua salute. Ah, professò, era la voce di Rosy, la cameriera del bar Grande Italia che lui e Rimiratore erano soliti frequentare, non facciamo scherzi, eh? Evaristo la guardò trasognato, ma che dici figlia mia? Fu la ris...

INVASIONE DI CAMPO

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  Lucio Di Eugenio Dopo aver origliato sulla soglia del bar, Evaristo e Rimiratore entrarono salutando tutti con enfasi. Evaristo rivolto a Sebastiano esordì dicendo: "Aperitivo per tutti i presenti, compreso il barman ed il cliente, pago io!" Tutti colti di sorpresa puntarono gli sguardi meravigliati verso i nuovi arrivati ma furono subito attirati da Rimiratore che, interloquì: "E sì caro Pancrazio, noi non siamo personaggi in cerca d'autore di Pirandelliana memoria, ma personaggi di due diversi autori che condividono la stessa fantasia fingendo che siano racconti di eventi realmente accaduti." "Concordo" proseguì il prof. Evaristo " precisando che noi due siamo di fatto la rappresentazione immaginaria di persone vere da cui i personaggi prendono personalità e spunti da vicende vissute dal nostro autore; come anche il vostro Maurizio e voi altri tutti prendete personalità e azione da persone vere e vicende che attingono alla vita del vostro au...

senza parole:: 8 marzo, la festa delle donne

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IL LETTORE

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                                                                                             Dice un lettore che ci vuole bene, a me e a voi (è ridondante, lo so, ma tra di noi possiamo fare come ci pare), che se esistesse un locale come il nostro, riferendosi al Bar dell’Olmo con annesso Circolo dell’Abecedario, con dei personaggi come noi, egli ne sarebbe un frequentatore abituale e questo ci fa molto piacere. Questo è quanto riferì Maurizio in quel lontano giorno di incipiente primavera che non sembrava vera tant’era bella, ai suoi quattr...

LE CENERI

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                                                                             Pancrazio, ti vedo un po’ scarruffato, che hai fatto, oggi? Gli chiese premuroso Sebastiano, appena lo vide entrare senza sbattere la vetrina come faceva di solito e cupo in volto. L’interpellato esitò prima di rispondere, si guardò in giro sospettoso, poi, E’ che questo giorno non mi piace, disse e si accostò al bancone. Solito? Gli chiese Sebastiano. Solito gli rispose laconico. Sebastiano si mise subito a caricare la macchina del caffè e, sporgendo il capo verso di lui, Sentiamo, allora, gli chiese, perché questo giorno non ti pia...

DIFFIDENZA

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                                                                                  Tra me e te c’è una bella differenza, affermò Sebastiano dall’alto del suo bancone, che sembrava un comandante sul ponte della sua nave. Differenza? Chiese Pancrazio con diffidenza. Che vuol dire? Qui sotto c’è la fregatura, pensava. ‘Bè, intanto tu sei un cliente e io un povero barista. Se parliamo del Circolo, tu sei il pupillo di Maurizio ed io un “quisque de populo”, tu un ras di Colleminuccio e io nemmeno un pellegrino di Cavuccio, ti basta? Chiese ironico. Tu sei un…che cosa hai detto del popolo? Quisque, o anche quispe, significa uno qualunque, del popolo. Uno sconosciuto, mentre qui a te tutti ti conoscono. Se consideriamo il valore dell’amicizia sotto il profilo matematico, si intromi...