CUCUCCIO
Al terzo piano del civico 33 di via Trento e Trieste a Teramo, abitava la famiglia di un barbiere di nome Carlo, per tutti Carluccio, detto Cucuccio, che aveva la moglie modista e due figli maschi, il primo dei quali portava i postumi di una poliomielite che gli aveva gravemente compromesso la funzionalità della gamba sinistra. Questo Carluccio, o Cucuccio, che dir si voglia, era un tipo molto particolare: piccolo di statura, smilzo e scattante nel portamento, di una popolarità schietta ed incontenibile, suscitava simpatia in chiunque lo incontrasse, per la vivacità del suo eloquio e la bonomia del carattere, perché aveva da ridire su tutto, coinvolgendo cose e persone, senza riguardo per la privacy di nessuno; curioso di ogni cosa, o evento che si presentasse ai suoi occhi, animoso ed apprensivo ad un tempo, era un po' la macchietta del quartiere. La sua bottega di barbiere, con le vetrine appannate ...