CONTROPIEDE

 

     


                                                                           

Ci eravamo illusi di essere già in primavera e invece, come succede quasi ogni anno, l’inverno ha dato un colpo di coda ed è tornato il freddo e la neve a bassa quota.

Sebastiano parlava guardando distrattamente fuori del locale, mentre con le mani affondate nel lavello, faceva scorrere l’acqua sulle tazzine sporche.

Mi sa, disse poi rivolgendosi a Pancrazio che sedeva sullo sgabello alto di fronte a lui, che a Colleminuccio avete un altro clima, perché tu sei vestito tale e quale a ieri. Non ti sei accorto della svolta e sei stato preso di contropiede.

Pancrazio sembrava poco propenso a parlare, poi si decise: per la verità, disse, contropiede non mi è successo niente, ma era lui che con la bici, andava contromano e alla svolta mi è venuto addosso. Il vestito è lo stesso perché malgrado lo strappo ai pantaloni e indicò con la mano la gamba sinistra, che sporse dal bancone, non ho voluto cambiarmi; quando torno a casa me lo faccio ricucire da Giulia.

Il tempo ti è venuto addosso? Chiese fintamente meravigliato Sebastiano.

Non so che ora era fu la risposta compunta di Pancrazio, ma comunque non pioveva la visibilità era buona, ma faceva un cazzo di freddo…

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