DI SOPPIATTO
Nessuno dica mai che Pancrazio entri di soppiatto in qualche luogo, sia pure la canonica di Colleminuccio, dove un giorno andò a cercare il prete che lo aveva cacciato dalla chiesa perché aveva detto che era comunista. E le sue intenzioni erano buone. Soppiatto è una locuzione che viene dal concetto che una cosa piatta si possa meglio riporre, cioè nascondere. Da qui, “di soppiatto” vuol dire, “di nascosto”. Piatto o non piatto, Pancrazio, quando entra, si vede e si sente. Perciò quella volta che Oreste osò dirgli che era un soppiattone, fu mercé l’intervento di Maurizio, che lo frenò, se lo stesso riuscì a spiegare cosa avesse voluto dire con quel termine, prima che l’energumeno passasse a vie di fatto. Soppiattone viene da soppiatto, che vuol dire “di nascosto”, aveva spiegato il Maestro e quindi il soppiattone è uno che agisce nascondendo qualcosa, cioè è una persona doppia. Pancrazio aveva capito invece “piattolone” ed aveva pensato ad una grossa piattola, una pulce