LA PROGNOSI

 

                             


                                          

Hai sentito? Chiese quel giorno svagatamente Pancrazio a Sebastiano, mentre con la coda dell’occhio (strano pensava Pancrazio, che l’occhio c’ha la coda? Ma Maurizio diceva così…) seguiva i movimenti di Silvana al lavello, con il rubinetto dell’acqua aperto in continuazione e lui sempre a ripetere l’acqua è preziosa, non bisogna sprecarla, ma gli altri, niente), hanno sciolto la progno al Papa.

La pogno…si, corresse Sebastiano.

Sì, sì, la progno.

Ma chi gliel’aveva legata, disse ridendo Sebastiano e poi cos’è la progno?

E che ne so, io nemmeno ci vado in Chiesa, da quando ho litigato col prete di Colleminuccio.

E allora adesso correrà per i giardini del Vaticano…ipotizzò divertito paradossalmente Sebastiano.

Semmai nelle corsie del Gemelli, disse serio Pancrazio, perché è ancora ricoverato.

Allora capisco perché gliela avevano legata, disse burlesco Sebastiano, per non fare inciampare gli infermieri che stanno intorno al Papa.

Ma se non sai nemmeno cos’è, come fai a dire questo?

Ho pensato ad un cagnolino…accennò il barista.

Ma no, non hanno mai detto che il Papa ha un cane; dev’essere qualcosa che aveva addosso, a me, per esempio una volta che ero ricoverato, mi legarono le mani, perché nel sonno mi staccavo i tubicini…ma stasera faccio attenzione quando trasmettono il bollettino sanitario e domani ti saprò ridire.

Aspetterò con ansia, ridacchiò Sebastiano, ma un momento, dove vai? Non hai ritirato lo scontrino e sai la finanza…

Se è per questo, puoi stare tranquillo, non ho nemmeno pagato, la finanza non può dire niente!   

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