L'OBLIO DELLE PAROLE
Alcune parole cadono in oblio e vengono dimenticate. Il linguaggio è una cosa viva, diceva Maurizio dinnanzi ai suoi pochissimi fedeli seguaci, in quell’ultimo giorno dell’anno; si forma, cresce, si implementa sempre più di nuovi termini ed altri ne perde per strada, come avviene per tutte le cose vive e poi muore, scompare poco alla volta. Come le civiltà che nascono, fioriscono e scompaiono con un lento processo di trasmigrazione che finora, sul nostro pianeta, si è svolto da oriente verso occidente e come le egemonie delle forze che le accompagnano, per le quali, oggi, assistiamo ad una tendenza inversa, di spostarne il centro di gravità dall’occidente, verso oriente. L’oblio è la dimenticanza, l’abbandono, l’assopimento della memoria, la fase finale, il destino ultimo di tutte le cose del mondo. Già la parola, piena di fascino, ne rivela la venatura di nostalgia, accompagnata da infinita dolcezza e