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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

LE ORE E I LIMONI

                                                                          Mi sa, bisbigliò Pancrazio all’orecchio dell’amico Sebastiano, occasionalmente seduto al suo fianco e prima che il Maestro iniziasse la quotidiana chiacchierata su un argomento a sua scelta, che Maurizio oggi ci proporrà una delle sue astruserie più assurde. Me lo dici tu come si fa a parlare di ore e di limoni messi insieme? Come sommare i ceci con i corbezzoli: non si può, semplicemente; è una delle prime cose che ho imparato a scuola: non si possono sommare due cose diverse!   Senti, qui non siamo a scuola, gli rispose sottovoce Sebastiano, dobbiamo avere fiducia nel nostro amico e se lui dice che si può fare, vuol dire che le cose sono cambiate da quanto tu facevi la prima elementare. Forse vi starete chiedendo, disse a proposito Maurizio, alzando gli occhi dal libro che aveva davanti, come mai ho messo un titolo così strano al tema di oggi. Naturalmente erano in molti ad ascoltare, ma gli unici che f

ESORCIZZARE LA MORTE

                                                                  Però una cosa non mi è piaciuta del discorso di Maurizio sulla morte, quando ha parlato di topi. I sorci che c’entrano con la morte? Non è già abbastanza brutta, la morte, che ci dobbiamo mettere di mezzo anche i topi? Disse Pancrazio, piuttosto contrito. Perché, che ha detto? Gli chiese Sebastiano, incredulo. Ha detto “sorcizzare la morte”, non l’hai sentito? Come se la morte si potesse rassomigliare ad un topo che rosicchia, che cosa? la vita? Ma no, insorse Oreste, che, a poca distanza, sfogliava distrattamente un giornale, ma tendeva l’orecchio alla conversazione che si stava svolgendo tra i due amici, Non si tratta di rassomiglianza, anzi, è tutt’altro!   si fece avanti, con una luce negli occhi, come avesse avuto un’improvvisa illuminazione, precisando: per notare le rassomiglianze, due cose debbono essere avvicinate, qui, invece, non si tratta di un avvicinamento, ma di un allontanamento. Maurizio ha det

CHI HA PAURA DELLA MORTE

                                                               Io! Rispose subito Pancrazio. Non era stata neanche una domanda, se non nelle orecchie di Pancrazio, aduse a percepire il non detto, era una semplice riflessione a voce alta fatta da Maurizio, originata da una serie di considerazioni lette negli ultimi tempi sul tema della morte, da parte di menti ragguardevoli, che affrontavano lo spinoso problema da più punti di vista, con parole solenni, o dimesse, ma sempre di grande efficacia. Al centro di questa nobile tenzone, la notizia della morte annunciata da una scrittrice di successo, nel fiore degli anni, per un male inesorabile che le concedeva soltanto pochi mesi di vita. Ah, Maurì, seguitò Pancrazio rivolto ad un assorto maestro che sembrava imbambolato, è inutile che mi ripeti di quel filosofo lì, che diceva: non bisogna avere paura della morte, perché, se ci sei tu, non c’è la morte e se c’è la morte, non ci sei tu. Il fatto è che io ci VOGLIO essere, senza la m