LA DOMENICA DELLA MERLA
Non appena i quattro o cinque convenuti, no, non erano cospiratori, ma si sentivano addosso un po’ la cappa dei carbonari, ebbero finito di bere il caffè della prima mattina, erano circa le dieci, e si furono ritirati nella stanza delle elucubrazioni (così l’aveva definita Maurizio e Pancrazio molto sagacemente aveva provveduto a rifornire di carta igienica lo sgabuzzino di servizio), Ottavio, con insolita sollecitudine, prese la parola e dalle prime frasi, si capì che la sua intenzione era di avviare un discorso sul tema del momento, che non era quello della elezione del Capo dello Stato, conclusa ingloriosamente la sera prima al Parlamento con la rielezione del Presidente uscente (già quasi uscito e dichiaratamente recalcitrante), ma quello più abbordabile dei giorni della merla. Oggi è la Domenica della Merla, disse con l’aria di rivelare un segreto, quindi dobbiamo festeggiare e si guardò intorno per accogliere consens