NATALE
Pancrazio, come mai sei così raggiante, stamattina?
È che ho visto Gesù.
Come sarebbe che hai visto Gesù?
Pancrazio guardò l’interlocutore con uno sguardo di leggera sufficienza,
con benevolenza, come chi può capire che l’altro non capisca;
è che noi, cominciò poi a dire, a Colleminuccio, ogni anno a
Natale facciamo il Presepe semi vivente e, conscio della sorpresa che dovevano
suscitare le sue parole, si fermò per dar tempo all’ascoltatore di cominciare a
capire e, una volta accertato che sul suo volto si scorgessero i primi segni di
aver imboccato la strada giusta, continuò magnanimo a darne la spiegazione:
alcuni personaggi sono reali, fatti da gente del luogo,
altri sono fissi, cioè sono fatti di cartone o di paglia, come gli
spaventapasseri e la sera dell’Avvento facciamo nascere il Bambinello a
mezzanotte in punto.
Sebastiano si illuminò in volto, con soddisfazione di
Pancrazio, assumendo subito dopo un atteggiamento di attesa interrogativa e,
dato il silenzio perdurante dell’amico, avanzò: e…allora?
A Natale diventiamo tutti più buoni ed io mi intenerisco a
vedere ogni piccola cosa…queste parole uscivano dalla sua bocca insieme ad una
sfumatura di alito, mentre sorbiva il caffè che l’amico gli aveva sollecitamente
offerto, lo sguardo sognante, le mani intorno alla tazzina, come a proteggerla,
o forse ad assorbirne il calore.
Ho visto Gesù, cioè il bambino che dovrà interpretare la
parte del Bambinello ed è stato un incontro commovente.
Scusami, quant’è grande ‘sto bambino? Sei sicuro che possa…?
È appena nato. È il figlio della comare Maria, la moglie del
falegname Giuseppe, che ha partorito pochi giorni fa. L’ho visto ed è
bellissimo, un vero Gesù. La notte di Natale, saranno tutti e tre nella stalla
di Pasqualone che ce la presta per la rappresentazione: pensa ci stanno pure il
bue e l’asinello!
Ci manchi solo tu, che parte farai tu? Lo interrogò
Sebastiano.
Io farò la parte del buon samaritano.
L’incantesimo si ruppe: perché arrivare alla fine, quando
non si conosce ancora l’inizio? Chiese Sebastiano.
Ogni Natale è un nuovo inizio, sentenziò Pancrazio, vedremo
come andrà a finire: io ho trentatré anni prima di entrare in scena.
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