RICORDO

La vita non è se non una lunga narrazione: in ogni momento della nostra esistenza siamo immersi in una storia di cui qualcuno conserverà memoria per farne il racconto. Secondo lo scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez, la vita vera non è la vita, ma il ricordo di essa, per come viene raccontata. Siamo nel pieno di quella concezione che non distingue più la realtà dalla fantasia. E' una full immersion nella finzione. Che cos'è il ricordo? La memoria conservata di un avvenimento, di una persona, di una cosa che a tratti ci torna in mente. Può essere bello o brutto, affascinante o spaventoso, ma è nostro "appartiene" a noi. Esistono ricordi condivisi con il ricordo di altre persone, ma allora ognuno ha in mente un particolare che l'altro non ha e ciò fa la differenza.

Cammino di Santiago Portoghese (Senda Litoral) - 2018

Diversamente dal sogno, che è sempre individuale, il ricordo può essere collettivo può costituire la memoria di un popolo. Il ricordo non è la memoria, anche se i due termini spesso vengono usati indifferentemente. La memoria è, oltre alla facoltà di ricordare, il posto dove riposano i ricordi è lo spazio dei ricordi. In questo senso la parola è stata adottata dal linguaggio degli informatici, per indicare la capacità di immagazzinare dati dei computer. La memoria è un cosa che viene dal passato. L'uomo ha sempre avuto coscienza del tempo passato e delle generazioni che lo hanno preceduto. Per tornare al ricordo fonte della letteratura, basti pensare alle grandi narrazioni dell'antichità, basate sulla tradizione orale di fatti avvenuti molti anni prima. Omero forse non è mai esistito e la storia di questo vecchio cieco che narra l'epopea degli Achei, altro non è che la memoria di un popolo di avvenimenti divenuti, nella coscienza collettiva, mitici e raccontati da più persone che insieme hanno suggerito l'idea dell'anonimato o dell'unico narratore cieco. Stessa cosa per la Bibbia, il gran libro degli Ebrei.

I Greci avevano individuato in Mnemosyne la madre delle nove muse, protettrici di tutte le arti. "Mimnesco" in greco vuol dire "ricordo" con valore etico, cioè di cosa che va ricordata e ciò fa intendere che essi ponevano la memoria a protezione di ogni manifestazione dello spirito umano rinvenibile nell'opera d'arte. Il ricordo, invece, è sia la cosa ricordata, l'oggetto stesso del ricordo sia l'atto del ricordare. Non ha a che fare con la mente, ma col cuore. Viene da "re", tornare indietro e "cordare" da "cor-cordis", cuore e significa "richiamare al cuore". Nella tradizione letteraria, la memoria ha sede nella mente, il ricordo nel cuore. Una conferma di questa concezione si trova anche nei verbi che indicano il contrario di "memorizzare" e "ricordare", cioè "dimenticare" e "scordare". Il primo "di-menticare" vuol dire "non mantenere nella mente", mentre il secondo, "s-cordare", "fare uscire dal cuore".

Gli animali, dicono, non hanno memoria, non hanno la facoltà di ricordare e quindi non hanno passato, ma solo presente. Vivono solo nel presente. Noi che invece abbiamo questa facoltà, viviamo sia nel presente sia nel passato e sappiamo di avere anche un futuro, sebbene ci sfugga di conoscere come sarà. Spesso si dice che i vecchi vivono nel passato, perché vivono di ricordi. Ma non è sempre così. Il ricordo è nostalgico; muove dalle corde del sentimento, ha una carica affettiva: normalmente si ricordano con piacere episodi della propria vita, anche quelli che hanno comportato ansie ed angosce, poi superate. La vita è bella e i ricordi fanno di essa qualcosa di favoloso. E’ importante godere di questa facoltà senza cadere nel facile sentimentalismo ed evitando la constatazione scontata del tempo che passa, per farne oggetto di rammarico.



P.S. Domani Maria Pia, Elisabetta e Valeria, insieme ad alcuni parenti ed amici, si recheranno al Cimitero di Teramo per commemorare Alfredo, che ci ha lasciato poco meno di due anni fa. Sarà una cerimonia semplice e sobria; mesta, ma non triste. Alfredo non era tipo da sentimentalismi, ha amato la vita come pochi, godendone intensamente ogni minimo aspetto. Ciononostante, la sua scomparsa è stata solenne e dignitosa, nel solco di una naturalezza che era carattere distintivo della sua personalità. In suo onore le persone che in vita gli hanno voluto più bene, ricevendone in cambio il doppio, si riuniranno intorno ad una tavola per ricordarlo così come era, tra le altre qualità, campione di convivialità. Il suo ricordo è sempre con noi.

Commenti

  1. Bella l'immagine, bella l'attualità del cammino portoghese. Continua legare emozioni e sentimenti.

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