ADAMASTOR

L'Anno della morte di Ricardo Rias (vado a memoria), lo scrittore portoghese Josè Saramago narra che Vasco De Gama, quando si trovò a doppiare quello che in seguito prese il nome di Capo di Buona Speranza, all'improvviso si trovò ad affrontare con le sue navi una tempesta di violenza eccezionale con una nebbia fitta che impediva la vista e ondate gigantesche che squassavano gli scafi; sembrava che una forza soprannaturale volesse impedire alle imbarcazioni di andare oltre, respingendole e furono in molti a dire che avevano scorto, in mezzo ai lampi, tra gli scogli, un gigante che tentava di impedire il passaggio, scagliando enormi massi contro di loro.

Museo della storia di Bologna - 2017

Anche Ulisse, dovette vedersela con un gigante infuriato che scagliava massi nel mare, quando, dopo aver con un trucco accecato Polifemo, tentava di fuggire coi suoi compagni dall'isola dove erano stati tenuti prigionieri e cercava con la sua nave di prendere il largo. Una furia scatenata rivolta nel primo caso ad impedire il passo, nel secondo la fuga. Secondo la leggenda, contro il grande navigatore portoghese si stagliò la figura imponente del titano Adamastor, che era l'unico a essere sfuggito alla vendetta di Zeus, per non aver partecipato insieme ai suoi fratelli al tentativo di scalare l'Olimpo con l'intento di detronizzare il re degli dei, ma fu ugualmente trasformato in una roccia o, secondo un'altra leggenda, in un terribile dio marino che aggrediva i naviganti ed in quella occasione tentò di opporsi inutilmente alla scoperta del passaggio che conduceva alle Indie.

In ricordo di quella impresa, in una Piazza di Lisbona, c'è un monumento dedicato al gigante. Adamastor, ripreso nell'atto di guardare il mare, mentre sembra sul punto di emettere un urlo. Se ricordo bene, in quella piazza, sotto la sguardo della statua, Saramago compie uno di quei miracoli che solo in letteratura possono accadere: fa incontrare Ricardo Rias, che è uno dei tanti eteronimi dello scrittore portoghese Fernando Pessoa, con il fantasma del suo autore, morto da poco. E sotto quell'imponente ed incombente monumento, dialogano uno scrittore morto ed un medico immaginario, nato dalla penna di quello stesso scrittore. Siamo nel 1936, anno della mia nascita (modestamente), in Francia vige il Fronte Popolare, in Italia impera il fascismo con le sue guerre coloniali, in Spagna sta per scoppiare la guerra civile.

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