ESORDIO - ESODO
Tutto ciò che ha un inizio, ha una fine. Esordio – esodo, parole vicinissime e lontanissime, come è nel senso di due estremità, un inizio e una fine. Non conta quanto lunga sia la corda tesa tra queste due estremità, il risultato è sempre lo stesso. C'è un principio e c'è un termine, in mezzo la vita. La vita di una formica, la vita di una sequoia. Di un cane, di un uomo. Di uno sperduto pianeta, dell'universo. Siamo abituati a considerare l'esordio come l'inizio di un discorso, il panegirico introduttivo che l'oratore fa per attrarre l'attenzione degli ascoltatori e l'esodo come la trasmigrazione di un popolo, in particolare degli ebrei in fuga dall'Egitto, ma in realtà questi due significati rappresentano l'esito (esodo-esito) di un processo che ha esteso il senso delle due parole, figurativamente, portandolo a questi due significati specifici.
Esordio viene dal latino "ex", "da" e "ordium", "cominciamento" e quindi significa l'inizio di ogni cosa, il punto in cui ogni cosa ha avuto il suo principio ed ha cominciato il suo passaggio su questo mondo. Esodo, invece, deriva anche dal latino, "ex", "da" ed "odos" che vuol dire "cammino, via", quindi vuol dire "uscito fuori dalla strada", out, finito. Se vogliamo, l'esodo è anche un via di fuga, come fu appunto quella di Mosè, narrata nel libro omonimo della Bibbia.
L'esordio è un punto di partenza, l'esodo un approdo.
L'esito è il risultato valutabile dell'azione svolta durante l'arco teso tra esordio ed esodo. Il risultato di un esame, tra un esordio brillante ed un esodo (nel senso di fine, ma anche di fuga), zoppicante, ha avuto comunque un esito positivo. Ma anche qui il termine è duttile, si presta a più usi. Trovare esito al fumo che ha invaso un ambiente, significa trovare una via di uscita per il fumo ed in questo caso il risultato è respirare liberamente una volta fatto uscire il fumo. Sappiamo benissimo che tra questi due estremi, inizio e fine, si gioca per intero il senso della vita. Il senso che noi vorremmo dare alla vita, perché noi uomini siamo condannati dalla nostra natura a rincorrere sempre un senso, un significato, senza il quale ci sembra di non poter vivere.
Ed allora cerchiamolo questo senso, nell'esordio che è l'incipit di ogni cosa e nell'esodo che è l'abbandono, l'uscita di scena.
Ho citato la Bibbia a proposito dell'esodo,ma ancor più si dovrebbe citare per quanto riguarda l'inizio, gli esordi della vita del mondo, quello che costituisce il primo capitolo di questo libro millenario, la Genesi, una cosmologia come tante, sulla quale ancora ci basiamo metaforicamente per l'interpretazione del mondo, al di là delle teorie creazioniste o evoluzioniste. Mentre millenaristicamente parlando una conclusione finale generale si dovrebbe cercare nel libro dell'Apocalisse di Giovanni. Ma questa è favola, pura fiction piena di effetti speciali spettacolari. Spento che sia l'ultimo bagliore dei fuochi, cercheremo l'uscita seguendo l'indicazione con la freccetta rossa "Exit" e, una volta in strada, penseremo a questo governo che non ha visto gli esordi e non avrà una fine, ma solo un esodo generale dalla politica.
Wiligelmo, Cacciata dal Paradiso Terrestre, da "Storie della Genesi (1099 ca.)" presso Modena, Duomo - 2012 |
Esordio viene dal latino "ex", "da" e "ordium", "cominciamento" e quindi significa l'inizio di ogni cosa, il punto in cui ogni cosa ha avuto il suo principio ed ha cominciato il suo passaggio su questo mondo. Esodo, invece, deriva anche dal latino, "ex", "da" ed "odos" che vuol dire "cammino, via", quindi vuol dire "uscito fuori dalla strada", out, finito. Se vogliamo, l'esodo è anche un via di fuga, come fu appunto quella di Mosè, narrata nel libro omonimo della Bibbia.
L'esordio è un punto di partenza, l'esodo un approdo.
L'esito è il risultato valutabile dell'azione svolta durante l'arco teso tra esordio ed esodo. Il risultato di un esame, tra un esordio brillante ed un esodo (nel senso di fine, ma anche di fuga), zoppicante, ha avuto comunque un esito positivo. Ma anche qui il termine è duttile, si presta a più usi. Trovare esito al fumo che ha invaso un ambiente, significa trovare una via di uscita per il fumo ed in questo caso il risultato è respirare liberamente una volta fatto uscire il fumo. Sappiamo benissimo che tra questi due estremi, inizio e fine, si gioca per intero il senso della vita. Il senso che noi vorremmo dare alla vita, perché noi uomini siamo condannati dalla nostra natura a rincorrere sempre un senso, un significato, senza il quale ci sembra di non poter vivere.
Ed allora cerchiamolo questo senso, nell'esordio che è l'incipit di ogni cosa e nell'esodo che è l'abbandono, l'uscita di scena.
Ho citato la Bibbia a proposito dell'esodo,ma ancor più si dovrebbe citare per quanto riguarda l'inizio, gli esordi della vita del mondo, quello che costituisce il primo capitolo di questo libro millenario, la Genesi, una cosmologia come tante, sulla quale ancora ci basiamo metaforicamente per l'interpretazione del mondo, al di là delle teorie creazioniste o evoluzioniste. Mentre millenaristicamente parlando una conclusione finale generale si dovrebbe cercare nel libro dell'Apocalisse di Giovanni. Ma questa è favola, pura fiction piena di effetti speciali spettacolari. Spento che sia l'ultimo bagliore dei fuochi, cercheremo l'uscita seguendo l'indicazione con la freccetta rossa "Exit" e, una volta in strada, penseremo a questo governo che non ha visto gli esordi e non avrà una fine, ma solo un esodo generale dalla politica.
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