IL LEGNO DELLA CROCE

Ho accennato nella mail precedente alle varie credenze popolari che si sono sviluppate intorno al così detto "Albero di Giuda", il "Cercis Siliquastrum", che è un albero ornamentale di non comune bellezza. C'è chi lo vuole protagonista inconsapevole della scena madre dell'arresto di Gesù da parte dei soldati nella quale avrebbe fatto da cornice al dramma che prelude alla passione, e chi invece sostiene che quello fu l'albero al quale si impiccò Giuda pentito per aver tradito. Senza contare che non mancano quelli che sostengono che il cercis sia stato presente in entrambi i casi, ed abbia fatto da cornice all'arresto e da forca per il suicidio.

Chiesa di campagna - Via degli Dei (FI) 2015

Ma la teoria più stravagante è quella che sostiene che la croce stessa fosse fatta con il legno di un albero di quella specie, che per tutti questi motivi oggi si chiama "l' albero di Giuda". Sono stati fatti degli studi per verificare la credibilità di una tale asserzione, sul tipo di legno che si ricava dal tronco del cercis e se ne è dedotto che sì, teoricamente sarebbe possibile, in quanto questo albero può avere un tronco anche di notevoli dimensioni, addirittura 10 metri di circonferenza, ed inoltre il legno di cui è fatto è un legno duro e resistente, che potrebbe sostenere ben più del peso di un corpo umano. Ma quanto a sostenere che ciò sia veramente stato, ce ne passa!

Di recente sembra che alcuni archeologi abbiano individuato dei reperti che potrebbero essere parti della croce di Cristo, ma anche questo ha sapore di leggenda. Figurarsi se fosse accertato che si tratti di legno di Cercis! Ci sarebbe da farne una bella teoria delle coincidenze. L'iconografia tradizionale della croce evidenzia una particolarità che va a merito della scrupolosità degli artigiani dell'epoca. Sul palo di sostegno della croce, all'altezza del punto dove presumibilmente toccavano i piedi del condannato veniva fissato un sostegno per consentire alle palme del poveruomo di aderire alla superficie del legno, onde poter inchiodare i piedi più comodamente. Questo forse era anche il motivo per cui le agonie duravano di più, tanto che i soldati addetti alla sorveglianza dei inchiodati, sul far della sera, per accelerarne la morte, procedevano a spezzare le ginocchia dei moribondi, così i corpi martoriati, privati del sostegno delle gambe, pendevano con tutto il peso sulle sole braccia spalancate e non avevano più modo di respirare.

Gesù è sulla croce da questa mattina; poche ore fa, un soldato è andato sotto la sua croce per adempiere al triste rituale della rottura delle ginocchia del condannato, ma lo ha trovato già morto, per cui gli ha risparmiato l'ultimo supplizio. Gesù ha esalato l'ultimo respiro alla terza ora del pomeriggio ed il mondo si è oscurato. Queste che ora stiamo attraversando sono le ore del buio e del silenzio.

Commenti