SIMULACRO

Chissà perché, a me delle parole quello che interessa di più, di solito, non è il primo significato, quello che nei dizionari viene dato come definizione del vocabolo, ma il secondo, o magari l'ultimo, quello che nessuno prenderebbe in considerazione, specie in sede di traduzione da una lingua all'altra.

Opera esposta al MAMBO, con fantasma (BO) - 2017

Il simulacro, nell'antichità era una statua, che di solito rappresentava una divinità. Deriva dal latino "simula" - "crum". Simula viene dal verbo simulare, nel senso di rappresentare e crum è un suffisso che serve a formare parole che indicano oggetti- strumenti o luoghi (per es. "Lavacrum" che era una vasca da bagno, ma anche un bagno purificatore – quindi anche in senso figurato) .

Noi oggi per simulare intendiamo fingere, come simulare una malattia, simulare di aver capito anche se non abbiamo capito niente. Ma in fin dei conti non è lontano dal rappresentare una persona o una cosa, fingendo che sia quella vera. Il simulacro dunque è un'apparenza, un fantasma; quell'uomo è il simulacro di se stesso, si dice di uno che si rivede dopo molto tempo e sembra cambiato (in peggio).

In alcuni paesi che si dichiarano democratici, in realtà vige soltanto un simulacro di democrazia. In questi casi il simulacro è riduttivo rispetto all'immagine reale.

Ma può essere anche il contrario: la rappresentazione di se stesso in senso magniloquente e macroscopicamente glorificatorio; dicono che Berlusconi si sia fatto erigere nella sua villa in Costa Smeralda un mausoleo con il proprio simulacro per quando sarà l'ora dell'eterno riposo.

In questo modo il simulacro richiama la prosopopea, di cui ho parlato in un altro post che a parte ripropongo, in un modo del tutto particolare, dimenticando però di accennare a quello che invece si evidenzia qui. La prosopopea, come la intendiamo oggi, è una forma odiosa di inutile superbia e sopravvalutazione del proprio io. Un modo goffo, plateale e quindi anche ridicolo, di atteggiarsi pomposamente in ogni circostanza, specie se non opportuna.

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