LUCIDUS ORDO
Erano in quattro in quel pomeriggio di inizio luglio e nella
stanzetta della sede del circolo, ribolliva un’aria mefitica, Maurizio, Pancrazio
che non mancava mai, Ottavio e Silvana. Più Sebastiano, che tra un caffè e
altro da servire agli avventori del bar, tenuto conto della stagione e dell’ora,
abbastanza pochi, si affacciava ad ascoltare ed interveniva come poteva, nelle
discussioni, ma non era mai presente al momento delle decisioni.
Mauritius aveva messo ai voti una mozione con la quale si
dava facoltà ai soci di darsi ciascuno un secondo nome da valere come il primo
al punto di poterlo sostituire del tutto, e, nel caso di particolari meriti, la
facoltà dell’assemblea di scegliere un altro nome per chi ne fosse ritenuto
degno, che rispecchiasse qualcosa della sua personalità, anche in dissenso dell’interessato.
Una volta che questa mozione fu approvata all’unanimità,
Mauritius illustrò brevemente gli ultimi interventi fatti su argomenti diversi
dal socio Lucio, anche sotto l’eteronomo di Rimiratore e propose di usare il
nuovo strumento di cui si erano dotati, gratificando per primo proprio lui, l’incontentabile,
per il suo stile e per la sua perseveranza, scegliendo per lui un nome che
desse conto dell’alto valore morale e letterario della sua opera.
Il nome che aveva in mente era Lucidus, che ammiccava
sfacciatamente a quell’ordine limpido e chiaro del quale parlava Orazio nella
sua Ars Poetica, che era la principale qualità di chi volesse poetare, o
comunque scrivere.
"Carpe Diem" espressione tratta dalle "Odi" di Orazio Flacco, contemporaneo di Virgilio. Dal web
Lucidus Ordo era nella mente di Orazio una complessa architettura che era necessario conoscere per esercitare l’arte del letterato, con la quale si stabilivano le regole alle quali attenersi nella trattazione di un tema. La precedenza da dare all’argomento di maggior peso, la conseguenzialità degli argomenti successivi, la durata e la caratura da dare ad ognuno di essi.
A me sembra che il nostro amico Lucio abbia tutti i requisiti
richiesti da Orazio, per essere iscritto all’albo degli scrittori, disse alla
fine Maurizio ai tre soci presenti, piuttosto perplessi e pertanto propongo di
scegliere per lui il nome di Lucidus.
Propose anche per se stesso il soprannome di Ermeticus, per
Pancrazio Pantocrator Liberator, per Ottavio Doctor Trinacriae e Silvana Luce
nel bosco. Ma nessuno lo stette a sentire.
La votazione, svolta col voto segreto, riguardò solo la
persona di Lucio e dette il seguente risultato:
2 voti favorevoli e 2 contrari.
A questo punto Maurizio, per sboccare la situazione creata dalla
votazione finita in parità, dichiarò di aver votato a favore e siccome il voto
del Presidente prevaleva su quello degli altri, la mozione doveva essere accolta.
Si levò la voce di Pancrazio: Per quanto riguarda Maurizio,
anche se ora non capisco perché si vuole far chiamare Ermete, non ho nulla in contrario
a chiamarlo come gli pare. Personalmente preferisco Mauritius a Ermeteus, ma de
gusti in bus non è, come diceva quello delle sputazzelle?
Considerato che non posso modificare sto cacchio di pseudonimo su google, altrimenti temo di perdere filmati pubblicati e vari accessi, continuerò ad essere Rimiratore e come tale sto concordando con Lucidus su supervisipne del prof. Evaristo due ultimi interventi da proporre come commento su sto Zibaldino.
RispondiElimina