ALLETTARE

“Allettare” nel suo significato più ristretto vuol dire “mettere a letto”; questa espressione, ampliandosi ed arricchendosi di senso, si estende ad una vasta gamma di azioni che vanno da “blandire”, “coccolare”, in cui l’allettamento ha una connotazione positiva, come quando una mamma mette a letto il suo bambino, lo accarezza e lo copre di baci e possono invece debordare, assumendo toni negativi con tratti di maliziosità, quando dalla lusinga anche un po’ compiacente, si passa alla seduzione con lo scopo di adescare qualcuno per farlo cadere in trappola.

Esperimenti di difesa aerea (Foto Camera, 1934 - Cineteca di Bologna, aut. scon.)

La differenza tra le due situazioni è già insita nel fatto che lo stesso vocabolo deriva da due etimi diversi, che portano a risultati differenti. Il verbo italiano “allettare” infatti viene da due verbi latini; il primo è “adlectare” che significa “attirare” ed è quello che dà origine al primo significato, ed il secondo “allicere”, da “ad” più “lacere”, che vuol dire adescare”, “prendere al laccio”, che invece porta al suo risvolto negativo.

Ma è evidente che la parola italiana derivi anche da “letto”, col quale è strettamente correlato in ognuno dei sensi sopra esposti, perché il letto è fonte di delizie, sia quando si è da soli e ci si crogioli indugiando, allettati dal piacere di poltrire, sia e ancora di più quando si è in compagnia di una persona “allettante”, che attrae in ogni senso. E può anche essere fonte di disgrazie, come quando il contadino, la mattina alzandosi, trova il campo di grano completamente “allettato” dalla bufera notturna. Infatti “allettare” significa anche “buttare giù”. Allettarsi infine significa essere costretto a letto, per esempio per una malattia. Se questa diventa cronica, la condizione di allettamento può trasformarsi da temporanea in permanente. “Si è allettato da oltre un anno”. C’è comunque nel significato di questo verbo un po’ ambiguo, il senso dell’inganno; la seduzione, a letto o altrove, induce a cedere a cadere. In periodi meno recenti, il costume sociale dell’epoca era caratterizzato, per quanto riguarda il rapporto tra i sessi, da un cliché formato dalla figura della fanciulla “sedotta e abbandonata”, che oggi per fortuna non esiste più per via dell’emancipazione delle donne e della presa di posizione delle stesse riguardo a parità, prerogative ed autonomia delle decisioni.

L’allettamento è un voler circuire carpendo la fiducia con promesse che spesso non vengono mantenute. La seduzione avviene attraverso lusinghe. Le lusinghe sono parole carezzevoli dette per compiacere ed indurre altri a fare qualcosa, non sempre di riprovevole. Una buona recensione fatta da un critico qualificato, lusinga lo scrittore del libro recensito. Quando invece la lusinga è esercitata a vantaggio del proferente, si scopre il lato fraudolento dell’allettamento. L’allettamento delle sirene, come dei piaceri facili, dai quali riesce a sottrarsi Ulisse, mediante espedienti che mettono a dura prova la sua volontà di farne comunque esperienza, rappresentano il pericolo che corre l’uomo quando perde l’autocontrollo. Bugia, inganno, tentazione sono elementi che si fondono con la lusinga e l’allettamento e minano la capacità di sapersi regolare. Il suono dolce del flauto induce il popolo dei topi a seguire il pifferaio di Hamelin, fino alla perdizione ed a questo proposito si potrebbe dire che questa allegoria cadrebbe ad hoc per descrivere quello che sta succedendo adesso in Italia, con due sirene o pifferai, o incantatori di serpenti, mettetela come preferite che lusingano il popolo con promesse impossibili, illudendolo di avere già fatto un miracolo e di aver sconfitto la povertà, ed una massa di creduloni pronti a seguirli fino alla caduta nel baratro.

Gesù, nella sua parte umana certo, non in quella divina, fu tentato nel deserto dal diavolo, che lo allettava con promesse di potenza e di gloria, ma non cedette a lusinghe e minacce.

Commenti

  1. Nulla di allettante, vero? Speriamo non sia profetico. Esperimenti di difesa...

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