NEFANDO - FANDONIA

“Nefando” e “fandonia” sono due parole, un aggettivo e un sostantivo, che attengono ancora all’ambito del parlare, contengono entrambe la particella ”fan” che farebbe pensare ad una comune origine, tanto più che indicano l’una ciò che è tanto infame da non potersi dire e l’altra che si tratta semplicemente di una balla, una cosa del tutto incredibile, hanno invece una radice completamente diversa.

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“Nefando” viene dal latino “ne”, “non” e “fari” che significa “dire”, quindi siamo di fronte a qualcosa di abominevole, esecrabile, sia esso un fatto, un’azione o un pensiero, a tal punto infame che non si trovano parole per descriverne il livello di abiezione.

Simile, ma diverso è il termine “nefasto”, che ha la stessa origine, ma significa “di cattivo auspicio” e come tale porta male, cioè può essere dannoso. E’ nefasta l’idea che una guerra possa portare bene, anche se si vince. Per i romani era nefasto un comportamento contrario alla legge divina.

“Fandonia” invece appartiene ad un’ampia famiglia di parole che ruotano intorno al verbo greco “faìno” che significa “mostrare”, “apparire”. Fanno parte di essa “fantasia”, “fantasma”, che sono la prima la facoltà della mente umana di creare e rappresentare immagini e la seconda, diciamo così, l’effetto di quella facoltà, l’apparizione di qualcosa che non esiste e molto spesso è frutto della fantasia di soggetti facilmente impressionabili.

Tutte le volte in cui ci troviamo di fronte alle vanterie di un soggetto che racconti di aver compiuto un’impresa eccezionale o che dichiari come vere cose incredibili, sia per celia, scherzosamente, che per inganno, con malizia o voglia farci credere a fatti mai avvenuti, siamo in grado di affermare che si tratta di fandonie. Le quali sono facilmente riconoscibili, proprio perché quanto affermato è al di sopra di qualunque livello di attendibilità.

Si può dire allora che il soggetto stia mentendo? Non in senso stretto. Si tratta in ogni caso di cose non vere, ma la bugia si distingue dalla fandonia per la sua intenzionalità maliziosa, mentre la fandonia può essere anche frutto della semplicità di spirito del narrante, il quale può ingenuamente convincersi che quello che va ripetendo sia quanto meno verosimile. E’ il caso del classico venditore di fumo, altrimenti detto con termine amichevolmente ironico, un “pallonaro”.

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