UZZOLO

Ho già parlato del ghiribizzo e della fisima, che, al pari dell’uzzolo, sono modi di atteggiarsi del desiderio incontrollato cui va soggetto l'individuo che si lascia prendere da una passione improvvisa ed accecante per qualcosa che agli occhi degli altri è solamente un capriccio bizzarro. Basterebbe quindi aggiungere che l'uzzolo è uno dei tanti sinonimi che intorno a queste parole colgono l'essenza del fenomeno e aggiungono o tolgono qualcosa per delle differenze reali o supposte che tra i diversi modi di dire si creerebbe a seconda delle circostanze e della intonazione che al discorso si vuole dare. Eppure non mi sembra tempo sprecato indugiare alquanto su questa parola che già di per sé, alla pronuncia, suona così allegra e scanzonata.

Galli da combattimento (autore sconosciuto)

Non se ne conosce l'origine o meglio in molti si sono impegnati nel fare congetture più o meno attendibili, a parer mio e con tutta la modestia possibile, ottenendo risultati abbastanza deludenti, per cui desisto dal proporvene alcuno. L'uzzolo è il pungolo, un desiderio improvviso e irresistibile di fare qualcosa al di fuori del comune o che non appartiene alle nostre abitudini. Mi sembra certo che l'uzzolo, rispetto al ghiribizzo, abbia la caratteristica dell'urgenza, della fregola da togliersi il più presto possibile, della mattana, del colpo di testa. Una piccola tempesta in un bicchier d'acqua, poi tutto torna tranquillo.

Rispetto alla fisima, l'uzzolo perde in continuità. La prima può durare a lungo, l'uzzolo è momentaneo, un’impuntatura, un puntiglio. E del capriccio conserva tutta l'apparenza anche quando è ricorrente e si dice, da parte di chi lo subisce, "vedrò ben io di fargli passare l'uzzolo di fare questi scherzi", mettendo in atto un intervento risolutivo, in grado di far rinsavire l'incapace.

L'idea che mi viene a mettere insieme per un esame comparativo, l'uzzolo e lo sfizio, è quella di due galletti che si confrontano, uno di fronte all'altro, le penne del collo arruffate per un'ira incontenibile, che con gran salti cercano di beccarsi a vicenda. In gran parte il significato è lo stesso. La principale differenza tra i due termini consiste nel fatto che il primo è gratuito, quasi sempre innocuo e si può anche accogliere con benevolenza. Il secondo no. Lo sfizio ha un prezzo, che l'interessato è disposto a pagare pur di avere una soddisfazione ulteriore, che va oltre l'oggetto principale, una specie di "optional".

L'uzzolo è spontaneo, genuino, lo sfizio è premeditato ed è come se vi fosse qualcosa di insano in esso: sarà che la parola fa rima con vizio, tizio, ozio, orifizio, ma non ispira nulla di buono; a volte può essere la soddisfazione di un basso istinto "mi voglio togliere lo sfizio di vederlo piangere".

L’uzzolo è signorile; lo sfizio plebeo.

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