BASTARDO

Esistono bastardi buoni (fino a prova contraria) e bastardi cattivi.

Tra i primi metterei tutti quei poveretti che così venivano chiamati per il fatto di essere nati al di fuori del perimetro ben protetto da leggi ed istituzioni, di un matrimonio legittimo. Poi tutte quelle creature di sangue misto, come i mulatti, parola che richiama da vicino il nome di un animale ibrido, il mulo, prodotto di un accoppiamento fuori natura tra un cavallo e un'asina o viceversa. Con la conseguenza che lo stesso è condannato a non riprodursi, in quanto sterile.

Muso di mulo (o forse di asino) - 2014

Tra i secondi si collocano tutti coloro che per il loro modo di agire meritano questo appellativo che ha un contenuto di disapprovazione e disprezzo da parte della comunità ed è offensiva grave nei confronti di colui che lo riceve. Bastardo è un individuo che non rispetta le regole, non tiene conto delle esigenze altrui, pensa solo a se stesso e commette atti esecrabili. Fa parte di una feccia che con quel termine si tenta di tenere separata dal resto dell'umanità, come avviene del resto nel caso dei bastardi incolpevoli di cui al primo punto.

E' appena il caso di accennare all'eterna questione del razzismo, dato sempre per superato, ma rimasto in realtà sempre attuale, con ritorni di fiamma che si manifestano all'improvviso con tumulti di violenze inaudite, come possiamo constatare dalle notizie che ci arrivano dagli Stati Uniti d'America, dove, nonostante i notevoli progressi ottenuti soprattutto negli strati più evoluti della popolazione, il bubbone è sempre attivo e da altre parti del Mondo.

La differenza del colore della pelle e la difesa del sangue da indebite mescolanze tra persone di colore diverso sono alla base dei pregiudizi ancora non superati.

Bastardo è una parola di etimo incerto, forse di origine francofona, si ritrova in un latino corrotto medioevale come "bastardus", già con significato di "degenere".

Nella concezione comune dell'epoca era degenere il figlio nato fuori da un matrimonio, come pure l'ibrido prodotto dall'unione di razze diverse. E pian piano anche il mascalzone depravato.

C'è chi dice che la parola stessa derivi da "basto" il cesto che si poneva sulla groppa del mulo o dell'asino e che quindi bastardo fosse la persona da considerare come degna di portare il basto, un animale da soma e niente altro e credo che in questa concezione non si facesse distinzione tra i bastardi della prima e quelli della seconda categoria, di cui abbiamo parlato finora.

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