SOTTANA

Quella della sottana è una strana storia. Normalmente è quel capo di abbigliamento che sta 'sotto' ad un altro. La classica vesticciola che portano le femmine sotto la gonna, oggetto di desiderio per gli uomini e contemporaneamente di una forma ancestrale di sottovalutazione, perché simbolo della presunta inferiorità della condizione femminile rispetto a quella maschile.

La parte per il tutto, la sottana, emblema esclusivamente femminile, era diventata la donna stessa. - "non fa altro che correr dietro alle sottane" - "sta sempre attaccato alla sottana di sua madre" - fatto sta che questo semplice indumento ha svolto un ruolo di non poco conto nella storia dell'umanità, almeno di quella parte di essa che fa capo al nostro modello di civiltà.

Lampada, Firenze 2018

Ma non è stato sempre così, perché in un passato abbastanza remoto, ma non tanto da non conservarne memoria anche diretta, la sottana è stata un abito indossato indistintamente sia dagli uomini che dalle donne. Abbiamo testimonianza diretta, per esempio, della sottana indossata fino a poco tempo fa dai preti, come abito talare, ancora oggi in uso da parte di qualche sacerdote anziano tradizionalista.

Ma nel Medio Evo i signori portavano un abito lungo fino ai piedi, di stoffa pregiata, che era appunto la sottana. Qui scopriamo che "sottana" era il femminile dell'aggettivo maschile "sottano" che significava "che sta sotto". Senonché sembra che il latino "subtus", dal quale il termine proviene, abbia oltre al senso di "stare sotto", anche quello di stare "presso", per cui potrebbe indicare sia uno stato di inferiorità, che quello di superiorità e quindi risulterebbe confermato che la sottana poteva essere anche abito da portare 'sopra' altri indumenti.
Dante Alighieri probabilmente portava una sottana che si portava sopra, come si potrebbe dedurre dalla scarsa iconografia che abbiamo circa la sua persona. La tonaca dei preti era abbottonata davanti per tutta la lunghezza ed aveva due tasche laterali sui fianchi. Sulla sottana si poteva portare anche una giacca o un cappotto. Ma torniamo a quella che più ci interessa, la sottana che per secoli ha dominato nell'universo femminile, oggetto di culto feticistico. La sottana era un indumento di stoffa leggera che avvolgeva, senza stringere, il corpo della donna dalla vita in giù, che si portava sotto la gonna, di lunghezza variabile a seconda della moda del tempo e della lunghezza della gonna stessa.
Ora sembra non essere più tempo di sottane.

L'equivalente maschile è stato dismesso da tantissimo tempo; anche i preti l'hanno abbandonata e le donne ne fanno un uso che va scemando, in favore dell'uso sempre più diffuso dei pantaloni da donna e della minigonna che non prevede l'uso di sottoveste. Con un po' di nostalgia mi tornano in mente le parole di una canzoncina napoletana, ironica ed ammiccante, come era in uso all'inizio del secolo passato:

"E livt' a' suttannell" - "La suttanell gnornò, gnornò."
"se tu nt' la vù luvà, i mo' me ne vaije accà . Se tu nt' la vù luvà , i' mò me ne vajia accà".

Punto.

"A suttanell' me l'aggia levate, amore mio fa quell' che vo'".

Con quel che segue.

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