CARCO - SCEVRO

E' un italiano un po' antico, fuori moda, anche da un punto di vista letterario, quello che vien fuori dall'uso di due termini contrapposti, almeno parzialmente, come "carco" e "scevro".

Sono il derivato di due contrazioni: carco viene da carcare, cioè caricare, mentre scevro discende da sceverare, che in realtà significa separare.

Ultimo scalo - Croazia 2014

"Il lauro e il ferro ond' eran carchi i nostri padri antichi", Leopardi nel pieno di una sua enfasi patriottica che lo porterà a dire "l'armi, qua l'armi, combatterò sol io", di fronte ad uno spettacolo di disfacimento in cui si trovava a quel tempo l'Italia.

Ricordi scolastici, come anche "Han carca la fronte dei pesti cimieri... volaron sul ponte che cupo tonò", sono i crociati che partono per la terra santa incontro ad un'avventura che si rivelerà funesta.

Carco come "cargo", la nave da carico, che solca i mari trasportando mercanzie di ogni genere. E vengono in mente ricordi più recenti: Alvaro Mutis, il "sognatore di navi", come egli stesso si definisce, "L'ultimo Scalo della Tramp Steamer", un amore sconfinato per una donna ed una nave per un destino fatale.

Carco per dire carico, caricato; scevro al contrario, libero, esente, senza pesi. L'origine di quest'ultima parola è alquanto singolare da separare si passa ad una idea di lontananza, cosa che è distante nel tempo e nello spazio, per approdare all'ultimo significato, quello attuale di "senza". "Scevra da ogni preoccupazione", "scevro d'affanni", "una situazione non scevra di rischi", sono frasi in cui la parola in esame esprime l'assoluta mancanza di qualche cosa, che, in genere è poco gradita.

E' una parola elegante, un po' alta, non si adatta ad ogni discorso, ma usata a proposito dà un tocco di qualità, perché, oltre tutto, assume quasi sempre una connotazione favorevole.

Un esempio, a mio parere, è dato da una espressione come questa: "E' un uomo scevro di cuore". Per dire che non ha pietà. Si può anche dire ed il significato è sempre lo stesso, ma è preferibile, dato il connotato negativo del termine, usare una parola meno aulica, tipo "privo di", oppure "che non ha", cuore, ecc.

Invece l'eroe è sempre scevro di o da ogni macchia. Siete d'accordo?

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