PER LA MENTE DI UN UOMO
Pensiero empirico
L'esperimento contro il metodo. L'intuizione prima del ragionamento. L'esperienza senza la regola. L'empirismo è una bella cosa. Equivale allo sperimentalismo in senso lato. "Proviamo a vedere che succede se tocco quella cosa che emana luce e calore?" Tocco e mi scotto: ho fatto un'esperienza a mie spese della quale non mi dimenticherò. Però ho scoperto il fuoco e vi pare poco? Ognuno poi le scoperte le fa a suo modo."Mafalda, molto giovane, si gettò in ogni genere di rovi; ma poi ci volle un gran lavoro per togliere le spine" - Gran Sasso 2013 |
Un uomo è fermo di fronte al mare e guarda lontano; il suo pensiero in quel momento è preso dalla vastità del mare ed egli non riesce a pensare ad altro. Se vogliamo, il suo pensiero è vuoto, perché di quella vastità, egli percepisce solo l'enormità soverchiante e quel che ne riceve è solo una impressione di impotenza. Solo vagamente immagina quel che già sa. E' vasto, è profondo, è salato, è bello a guardarsi, ma quando s'incazza è un problema. Frutto dell'esperienza. Tutte le volte che ha visto il mare. Dall'alto di una impalcatura, un uomo guarda solo il suo lavoro, il muro della casa che sta costruendo. Il suo pensiero è libero di spaziare, ma egli di questa possibilità non si avvale. Mattoni, calce, cemento, pausa pranzo, cemento, calce, mattoni. Quando scenderà da quell'impalcatura, a sera, il suo pensiero si adagerà come un cagnolino accanto al focolare, la moglie, i figli. Il lavoro gli dà di che mantenere la famiglia; altro non vuole.
La donna che stende ad asciugare al sole la biancheria, mentre mette mollette, sul filo teso, a reggere i capi, con l'ultima tenuta tra i denti per il calzino che prenderà tra poco, cosa penserà in questo momento, oltre a guardare al di là della stesa dei panni, verso la finestra della casa accanto, dove quell'uomo si era affacciato a guardare? Quale pensiero passerà per la sua mente, quando, afferrata la cesta vuota, farà per rientrare in casa? "E se venisse qui cosa farei?". Il bambino corre spensierato e felice, la sua mente è piena solo di gioia e di luce, poi, cade e si sbuccia un ginocchio. Tutto diventa nero e piange. Era allegro e fiducioso, ora ha fatto l'esperienza del dolore e il mondo non sarà più così bello come prima. Ognuno è portatore delle proprie esperienze. L'esperienza collettiva genera gli usi e i costumi.
Pensiero empirico è quello che proviene dall'esperienza, dai fatti che succedono o che provochiamo, è fondato sulla osservazione di essi, senza però il necessario approfondimento dato dalla ricerca della causa che li ha prodotti. La parola "empirico" deriva dal greco "en" in e "peira", ricerca, prova, onde, per esempio "perito" è colui che è esperto di una cosa, per averne fatto esperienza, non per scienza. Per questo motivo, spesso viene usata in senso negativo: empirico come, non affidabile, imperfetto, approssimativo. Altre volte viene vantata come la summa di ogni saggezza acquisita sul campo. Dalla prova, all'esperimento si arriva all'esperienza. In realtà l'esperienza è la base della scienza. L'empirismo precede la scienza di cui è il fondamento. Di fronte alla tecnologia trionfante, questa povera esperienza, costituisce il livello più basso della conoscenza. Quella, però, dalla quale si è segnati fin dalla nascita. Anzi addirittura prima, dicono. Esperienza pre-natale. Da allora in poi, non si fa altro che accumulare esperienze: più anni hai, più esperienza puoi vantare.
Nestore, il grande vecchio, tra i greci aveva una grandissima esperienza e molti valorosi guerrieri sotto le mura di Troia facevano ricorso ai suoi consigli. L'esperienza porta alla prudenza. Per questo è invisa ai giovani, i quali non ne vogliono sentir parlare e semmai reclamano il diritto di farla direttamente, magari sbagliando. Il diritto di sbagliare, si dice. Se di una cosa non si è fatta esperienza, non si può dire se finirà bene o male. Questo è quello che dicono cinque stelle e lega con il loro rivoluzionario progetto di governo, rivendicando anche loro il diritto di provare e magari di sbagliare.
Ma se un giovane sbaglia, le conseguenze negative dello sbaglio ricadono solo su di lui. Ma se a sbagliare, magari in buona fede, è un giovane governo che vuole fare cose al di fuori delle regole stabilite, a pagare è un'intera comunità ed il danno può essere letale. L'eccessiva prudenza può sfociare in un atteggiamento reazionario; la mancanza di prudenza può rivelarsi avventatezza.
Cito Goebbels, visto che ci siamo: "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità": diciamo che una certa società di marketing è ormai riuscita nell'intento ed ora la gente si identifica coi "ragazzi meravigliosi" un po' come prima si identificava con mister B. Tentare di criticarli scatena istinti primordiali ed allora torna comoda un'altra citazione del Goebbels: "Quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola" (su questa contrapposizione in molti post si trova facile conferma ma non credo sia opera del marketing, qui l'uomo semplice ci mette del suo).
RispondiEliminaDetto questo mi auguro che i ragazzi risolvano i problemi che il governo precedente non ha saputo risolvere ma ho molti dubbi… Cmq il nuovo governo ha circa il 50% (37+23) dei consensi: il che significa che giusto la metà della gente NON si è identificata con loro e non ci crede. 50.