TAUTOLOGICO-APODITTICO

Lucio mi chiede se trovo una qualche relazione tra i due termini tautologico e apodittico. A me sembrano due termini in contrapposizione; se relazione può esservi, è solo di tipo speculare.

Si ha una tautologia, quando, nel dare una spiegazione non si fa che ripetere quanto già contenuto nel testo o nel termine che si vuole spiegare, senza apportare nulla di nuovo. Se dico Mario prova amore per Marietta, perché è innamorato di lei, non faccio che ripetere sempre la stessa cosa, che cioè Mario vuol bene a Marietta.

Installazione presso Museo di Arte Moderna di Bologna (MAMBO) - 2017

Apodittico, invece, è ciò che è tanto evidente, da non aver bisogno di una spiegazione. Per sua natura, riguarda le questioni di tipo logico e non sentimentale. Nel primo caso la spiegazione non spiega, in quanto ripete l'assunto. Nel secondo, non serve spiegazione perché quanto affermato è chiaro, oppure proviene da un'autorità che si autoproclama indiscutibile. Mario ha spiegato a Marietta che la matematica è una scienza esatta. Ci sono obiezioni? no. Siamo di fronte ad un'affermazione apodittica. Se dico Mario è innamorato di Marietta, anche se la cosa è così evidente da essere sotto gli occhi di tutti, lo stesso non si può dire che questa sia un'affermazione apodittica.

I sentimenti sono soggettivi ed opinabili. Le deduzioni logiche sono oggettive e non discutibili.

"Apodittico", scritto di qualche tempo fa

La parola del giorno è "apodittico", che nel linguaggio più recente, è sinonimo di "dogmatico", cioè una verità che non ha bisogno di essere dimostrata, tanto è evidente, che si afferma senza prove. Il dogma è tipico delle religioni: o si crede o non si crede e se si crede, bisogna accettare alcuni principi basilari, acriticamente.

Parlare in maniera apodittica è il difetto di molti di noi.

Quando c'era il comunismo, che si contrapponeva alla Chiesa, tentando di annullarla, un'altra chiesa si era creata, formata appunto dal castello di affermazioni che bisognava ritenere come vere senza dimostrazioni, né prove, per essere comunisti. Al dogmatismo della religione, si era aggiunto un dogmatismo uguale e contrario, da parte di chi voleva annullare il primo. Il comunismo è scomparso, implodendo su se stesso, ma i dogmatismi sono rimasti.

Su FB, la maggior parte degli interventi, qualunque sia l'argomento in discussione, sono dogmatici. Pochi espongono il loro modo vedere, contrapposto a quello degli altri partecipanti, ma, anche a causa della brevità degli interventi, molti fanno affermazioni che, prive di una buona argomentazione, finiscono per non significare niente. E questo mi sembra il limite più evidente di questo mezzo di comunicazione, che ha il merito di aver aperto la porta a tutti quelli che hanno qualche cosa da dire.

E' recentissimo il polverone sollevato dal burkini, che è l'indumento usato dalle donne musulmane per fare il bagno al mare. Ha la caratteristica di coprire interamente il corpo della donna, probabilmente al fine di evitare scottature solari (scherzo: sappiamo bene a quale altro fine è imposto). E sotto con le solite diatribe: proibire sì, proibire no, scontro di civiltà, schiavitù ancestrali, totale assoggettamento della donna, ecc. ecc. e tutti che si affannano a sputare sentenze, o comunque a fare affermazioni apodittiche, che non aiutano a fare un passo avanti.

In Francia è stato proibito, in Germania si pensa ad una proibizione parziale, in Italia si parla senza decidere. In realtà non c'è da decidere niente. Spiace sentire Salvini che, al solito, è per una chiusura totale, in base al principio della difesa della libertà e della dignità della donna, anche se qualcuno ha fatto rilevare che in altro campo lo stesso leader della Lega, non ha mostrato di avere altrettanto rispetto per questo sacrosanto principio, insultando la presidente della Camera, paragonata ad una bambola gonfiabile.

Anche sulla differenza che corre tra una bambola gonfiabile ed un costume da bagno, si è disquisito, invocando anatemi contro il maschilismo nostrano, parificato a quello musulmano. E da più parti si sono proposti paralleli tra varie forme di integralismo, quello cattolico delle suore in spiaggia con l'abito monacale, e quello delle donne musulmane con il burkini, dimenticando che le prime sono religiose che osservano una regola del loro ordine, mentre le seconde sono laiche che soggiacciono ad un imperativo di carattere religioso, perché nel loro ordinamento, la legge promana da autorità religiose, in mano alla parte maschile della comunità.

Mi sembra giusto rilevare la differenza tra vari stadi di avanzamento della nostra civiltà, rispetto ad altre, come non mi sembra giusto sparare a zero contro le religioni, ritenute la causa di ogni forma di involuzione. In questo campo bisogna avere rispetto delle altrui credenze. Quello che bisogna auspicare è un processo di laicizzazione dell'umanità, per far sì che, così come è avvenuto in campo occidentale, ovunque si affermi una netta distinzione tra l'ordinamento civile e l'autorità religiosa e tra ciò che riguarda la sfera religiosa e ciò che invece attiene alla vita civile e alla politica degli stati.

21 agosto 2016


Mi rendo conto adesso, rileggendolo, che il mio scritto non è affatto esauriente sul tema proposto. Spero in seguito di fare di meglio.

1 aprile 2018

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