AMBITO

Il fatto è molto semplice, àmbito ed ambiente derivano dallo stesso verbo latino "ambire" (da "amb", intorno e "ire", andare'), che vuol dire "girare intorno". Parlano tutt'e due di spazi, sia fisici, che ideali, più o meno circoscritti, o delimitati.

Installazione di Bill Viola, Firenze 2016

L'ambito a volte si riferisce ad uno spazio fisico, come quando si dice "nell'ambito della regione", più spesso ad uno spazio ideale entro cui avvengono determinate cose, come "nell'ambito delle proprie competenze, ognuno può decidere come vuole".

In alcuni casi vengono usati indifferentemente: si può dire "nell'ambito scolastico", oppure "negli ambienti scolastici", ma in molti altri si usa o l'uno o l'altro, con un significato notevolmente diverso.

Come, per esempio, "'Nell'ambito e non nell'ambiente, di un discorso amoroso", oppure "non disperdere il vuoto nell'ambiente" e sicuramente non "nell'ambito".

Occorre quindi chiarire cos'è l'ambito e cos'è l'ambiente.

L'ambito ("ambitum", p.p. Verbo "ambire") è uno spazio entro cui ci si muove, o si compiono determinate attività; esso circoscrive un territorio o delimita un campo di competenze.

L'ambiente ("ambiens" part.presente di "ambire"), nella sua accezione più ampia, è il luogo in cui si vive e comprende la natura, le persone, gli animali e le cose che sono intorno a noi. Oggi si parla molto dell'ambiente come ecosistema da salvaguardare, dei rischi che corre, dei danni che abbiamo arrecato ad esso con le nostre attività e dei rimedi possibili per ripristinare le condizioni originarie, cosa quest'ultima che appare utopistica, in quanto per realizzarsi occorrerebbe che l'umanità tutta rinunciasse a buona parte del progresso finora conseguito. Occorre però puntare almeno sul contenimento dei fattori negativi per non peggiorare le condizioni attuali.

Curioso è osservare che ambito ed ambiente abbiano a che fare con un'altra delle piaghe che affliggono l'umanità, che è l'ambizione stessa degli uomini.

Per i romani questo "girare intorno" del verbo "àmbire", si identificò ben presto, con il modo di fare di alcuni che aspirando ad avere una carica o un ufficio pubblico, si aggiravano per il foro, cercando con arte ed artifici vari, di conquistarsi il consenso del pubblico, come da noi i candidati, sotto elezioni per accaparrarsi i voti. Onde per cui l'ambire ben presto significò l'ambizione smodata di ottenere quel che si ambiva, con sotterfugi, la qualcosa divenne così perniciosa per la società, che il legislatore dovette configurarne un reato, punibile in qualche modo, e fu il c.d. reato di ambizione. Da noi esiste il reato di compravendita di voti, ma sembra che non sia ancora sufficiente a frenare il malcostume dei voti venduti e comprati.

Qualcosa è rimasto di questa origine "ambiziosa" del termine nella parola "ambito", che in lingua italiana vuol dire "desiderato", "bramato".

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