TRANCIANTE

Scusate se mi ripeto; combatto da molto tempo contro l'involgarimento del nostro modo di parlare e di relazionarci, che si è verificato con quello che ho chiamato lo sdoganamento del turpiloquio col beneplacito dei mezzi di comunicazione che hanno influito su questo processo in maniera determinante.

Foto nello stile di Giacomelli - 2016

E' bene poter disporre di strumenti adatti per l'esatta interpretazione dei testi scritti: è l'antica arte 
dell'ermeneutica che ci aiuta anche a dare giudizi di valore, oltre che di autenticità di quanto esattamente intendiamo. Ora debbo dire che l'odierna ermeneutica si avvale di soluzioni pratiche, efficientissime, nella loro estrema sintesi, con l'uso di volgarismi ormai facenti parte del nostro eloquio quotidiano, al punto che nessuno se ne meraviglia più ed anzi molti ritengono che sia giocoforza farne uso per essere ascoltati: frasi come "questo libro è cazzuto", "questa è letteratura coi controcazzi", oppure, quando capita - e l'esperto con occhio attento se ne rende conto subito - di imbattersi in un testo maleodorante, si può ben dire con delizia degli iniziati, che "quel libro è una cagata pazzesca". Questo avviene nell'acquiescenza generale, senza che nessuno vi si opponga. Farò la parte che fu di Tognazzi, nel bel film "Il federale", sulla caduta del Fascismo e dirò con Leopardi (scusate l'immodestia) "l'armi, qua l'armi, combatterò sol io", anche se so che è una battaglia persa in partenza.

Ditemi conoscete giudizi più trancianti (pardòn, "tranchant") e lapidari di questi? Una stroncatura più efficace? Stiamo parlando di libri e di circoli culturali, correnti oggi soprattutto sul web. E della passione per i libri che dopotutto non sembra poi tanto derelitta, anche se tutti lamentano che in Italia si legge poco. Esistono gruppi di accaniti lettori che si riuniscono sotto diverse sigle sui social, che si danno battaglia a suon di libri letti e di giudizi sparati con grande competenza ma anche con notevole impudenza. Esiste la calciomania, così come la filatelicomania e la passione per la culinaria. Però succede che ogni passione portata all'eccesso, può diventare una monomania. Gli uomini tendono ad aggregarsi con altri uomini che condividono gli stessi interessi. I club sportivi ne sono un esempio macroscopico. Ed è qui che si commettono i peggiori eccessi da tutti lamentati.

Con i gruppi è più semplice, recita un invito su Facebook, con l'intento di incrementare questi poli di attrazione, intorno a cui si riuniscono persone che hanno lo stesso interesse. E' più semplice cosa? Uscire allo scoperto, dico io. Nel gruppo si crea familiarità, che diventa complicità, connivenza, ognuno può parlare liberamente, condividere gioie e dolori, denunciare le proprie debolezze sicuri di avere comprensione da parte di chi ascolta. C'è la propensione a lasciarsi andare, a parlare a cuore aperto, come si suol dire. Cadono certe barriere, si abbattono dei tabù, anche oltre il lecito e senza l'osservanza delle buone maniere, si creano nuovi legami, basati sull'affinità dei sentimenti, anche quelli meno commendevoli. Se si è inseriti in una cerchia che si è formata intorno ad un determinato interesse, si desidera parlare solo di quello e magari anche bamboleggiare e fare proselitismo, già sapendo che i risultati saranno deludenti, per quella cosa meravigliosa che si crede di avere scoperto e che gli altri sfortunati mortali di serie b non hanno e non avranno la possibilità di scoprire.

Se l'oggetto di interesse è la lettura di libri, gli aderenti non faranno che parlare di libri. E quanto è bello questo e quanto è bello quest'altro che cosa hai letto tu. Che cosa ho letto io, come non hai ancora letto questo? Lista... ho una lista interminabile, l'ho appena cominciato, qual è quello che vi è piaciuto di meno? Ma quanto siamo bravi noi lettori, che bella recensione che hai fatto, e come faccio se ogni volta che esco finisco in libreria a comprare un libro, e via di seguito. Per i frequentatori assidui di enoteche, whisky teche, la più ovvia delle conseguenze può essere un alcoolismo molesto e deprimente. Per i divoratori di storie, la bibliofilia può trasformarsi in una bibliomania e bibliopatia, approdando ad una sorta di bulimia da carta stampata, perniciosa per sé e per gli altri. E' noto che alcuni hanno la mania di fare collezione di libri, presi da una malattia che li spinge a comprarne sempre di più, anche se poi non li leggono, per mancanza di tempo o altro.

A noi piace leggere, punto. E' una piacevole occupazione che ci fa pensare. Ciò non ci rende né diversi, né migliori di chi magari ha la passione di coltivare un campo, costruire mobili o andare a pesca. Nei gruppi si perde la propria individualità e l'esatta cognizione di ciò che ci circonda e si finisce spesso col compiacersi di guardare al proprio ombelico come fosse il centro del mondo.

Commenti

  1. Ah pà, le tue invettive... Ho sempre paura di leggere alla fine "e quindi stasera non esci". Stavolta mi sono salvato. Di poco...

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