MAIEUTICO

Quante volte, parlando con una persona che pure stimiamo, non condividendo quello che lui dice, ci piacerebbe trovare un argomento che non serva soltanto a controbattere la sua tesi, ma che possa illuminarlo su un punto fondamentale del suo discorso, che secondo noi lo porta fuori dal vero, che a noi appare tanto evidente e a portata di mano, ma non riusciamo a farlo?

Ebbene in quel momento, ci gioverebbe avere un potere speciale, maieutico, che cioè attiene all'arte della maieutica, che è la tecnica dell'ostetrica per aiutare la partoriente a mettere alla luce il suo bambino, con i suoi stessi mezzi. Per quanto elementare, questo concetto è uno dei pilastri della nostra cultura occidentale che ci viene da un uomo, Socrate, filosofo del quinto secolo a.c., non per niente figlio di una levatrice. Come la madre di Socrate aiutava le donne a partorire, egli, il filosofo, aiutava i giovani, attraverso un metodo di domande e risposte, a "partorire" idee, non già scodellandole bell'e confezionate da lui e inculcandogliele, ma favorendo con il ragionamento, attraverso il dialogo, la capacità dei giovani stessi di arrivare ad un punto fermo che era già in loro senza che essi lo sapessero.

Questo è rimasto nella storia come il "metodo socratico", che non insegna la verità, ma la cerca attraverso vie che si percorrono insieme con un ragionamento sempre più stringente di affermazioni e confutazioni, fino a quando, esaminate tutte le possibilità, non rimane che quella che, almeno al momento, sembra la più attendibile, anche se non definitiva. La parola è la trasposizione nella nostra lingua dell'espressione greca "maieuticos tèchne", arte ostetrica, che richiama direttamente il termine "maia", madre o levatrice, "mammina", come venivano chiamate le ostetriche.

Non è irrilevante sapere che questo metodo dialogico che potremmo chiamare induttivo e deduttivo nello stesso tempo, veniva esercitato con arte sopraffina da Socrate con il ricorso all'ironia, fingendo di essere lui ad essere illuminato dai suoi discepoli, mano a mano che la verità "usciva fuori" dal dialogo che egli conduceva con loro. A volte, ragionando tra amici e conoscenti, non ci si rende conto del fatto che la barriera che divide due punti di vista su un determinato argomento ed ostacola la comprensione degli uni con gli altri è fittizia e che spesso si affermano cose non disparate, ma vicine o addirittura le stesse, divergendo le tesi contrapposte solo su alcuni punti che potrebbero essere superati facilmente, solo che si avesse un poco di quell'arte maieutica di far nascere la verità che è già matura, ma è coperta da un velo e nessuno la vede.

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