INANITA'

L'inanità si apre su uno scenario di nullità, parla di vanità, di ciò che è vuoto, vacuo. E' una parola che deriva dal latino, composta da 'in' ed un elemento,'anis', di cui non si conosce il significato. Oscilla tra il vuoto e il vano, l'inutile. Ma nel passaggio tra i due termini, si può individuare una leggera differenza consistente nel fatto che il vuoto, l'essere vuoto, produce come conseguenza il vano, l'inutilità di una cosa.

L'inanità quando è associata all'agire umano, produce effetti devastanti. Quando ci si chiede chi siamo, dove andiamo, l'impossibilità di darci una risposta può fornire un approdo verso filosofie pessimistiche e scettiche: visto che il nostro traguardo ultimo è la morte, perché affannarsi? E' vano agire, scomporsi, darsi da fare. Persino pensare può sembrare inutile.

In realtà sappiamo che per esempio non è vano amare. L'amore trova piena giustificazione in se stesso. L'amore è un sentimento e i sentimenti illuminano tutte le cose e rendono pieni gli spazi che sembrano vuoti. Come tutti i sentimenti, l'amore è intangibile e non ha bisogno di prove. Tommaso, pur amando volle toccare le piaghe del costato di Gesù per credere. L'amore è immateriale , ma ha il potere del fuoco, la forza del vento, non si misura in cubiti e si alimenta da solo. Si estingue naturalmente quando cessa di alimentarsi. L'assenza di amore è il vuoto. Il vuoto subentra quando l'amore finisce. Ma anche se finisce, l'amore non è mai vano. Non sarà mai stato vano. Inane è un aggettivo che non si addice all'amore.

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