SUPPONENTE
Tu, Pancrazio hai un difetto, pensi sempre di saperne più degli
altri, non lo dici, ma sei convinto di avere qualche numero in più di tutti,
disse Sebastiano in tono pacato ma asciutto, (nessuno ricorda a proposito di
quale affermazione fatta dal suo amico nell’immediato recente; un momento! può
esistere un “immediato passato”? il problema si pose nella mente del narratore,
mentre raccontava questa storia, il quale si dette provvisoriamente una
risposta affermativa, riservandosi di tornarci su).
Sei supponente, concluse poi e restò a fissarlo.
Pancrazio sollevò il capo dal drink che stava bevendo e si
girò a guardarlo pensoso.
Ma che dici mai? Proruppe infine, non sapendo cosa
rispondere, se proprio lo vuoi sapere, continuò dopo, io non sono supponente,
ma nemmeno sullevante. Ho un dolore a tutt’e due le spalle che mi impedisce al
momento di sollevare anche il più piccolo peso, figurati se mi metto a supporre
cose stravaganti come tu dici.
Nel passato, forse, sì, ero capace di sollevare anche un
quintale e tutte le volte che Giulia mi mandava al fondaco a prendere la legna
per il camino, diceva che era troppa e non sapeva dove metterla.
Tornò a succhiare un po’ di liquido dalla cannuccia nel
bicchiere che aveva davanti e distolse lo sguardo incrociato con l’amico,
ridacchiando tra sé e sé, soddisfatto della risposta che aveva dato.
Vedi, anche ora, insistette Sebastiano, sei convinto di
essere il più furbo della compagnia, pensando di farci fessi facendo il finto
tonto.
Non so cosa significa il finto tondo: ho la pancetta e si
vede, ma non ho nulla di rotondo. Tu invece hai una testa quadrata e non si sa
cosa vai almanaccando.
Almanaccando? Ma hai chiesto a Maurizio il permesso di usare
un tale termine? Lo sai almeno cos’è un almanacco?
Almanacchi, almanacchi nuovi; chi vuole un almanacco? Si levò
una voce dal pubblico,
Leopardi, completò Maurizio, Operette morali, il Venditore
di Almanacchi.
Non ci sto a capire più niente, si lamentò Pancrazio, questo
drink di primo mattino deve avermi fatto male, “vado fuori all’aperto!”
Ma prima voglio che mi benedite, Mascagni, Cavalleria
Rusticana, Addio alla Madre, disse di nuovo la voce sconosciuta.
Vai a quel paese pure tu, gli lanciò contro Pancrazio ed
uscì in fretta, giuro che qui non ci vengo più.
A proposito, disse dopo, rientrando, che si fa stasera?
Dialogo Di un venditore d’almanacchi e un passeggiere, film di
Ermanno Olmi.
https://www.youtube.com/watch?v=hiJOBKJZNaU
Cavalleria Rusticana, video, Pavarotti, addio alla Madre,
https://www.youtube.com/watch?v=JoctF0zhtVU
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