NOTEVOLE

 

                 


                                                                      

Non aveva ancora messo piede sulla soglia del bar, quando sentì Sebastiano che con voce cerimoniosa, lo accoglieva dicendo: Buongiorno a lei…e faceva un ampio gesto per invitarlo ad entrare.

Pancrazio si arrestò con un piede ancora in aria, si guardò alle spalle per vedere se c’era qualcun altro oltre a lui e, non vedendo nessuno, Dov’è? chiese meravigliato.

Chi? chiese di rimando Sebastiano.

Ma la signora, rispose.

Quale signora? C’è anche sua moglie?

Che c’entra mia moglie! Sei tu che hai detto “lei”…

Un attimo di imbarazzo, poi:

Non c’è nessuna signora, il saluto era rivolto alla Sua Signoria. La stavamo aspettando, la sua presenza è necessaria per dare inizio alla seduta odierna del Circolo.

Mi stai forse prendendo per il culo?

No caro amico mio, tutt’altro, è stato il Maestro a decretare che senza di lei la seduta non poteva iniziare!

Intervenne Maurizio che con tono pacato, a titolo di spiegazione:

Questo perché il tuo contributo alla vita del Circolo è notevole.

Pancrazio, sospettoso, dopo aver lanciato un rapido sguardo tutt’intorno al locale, Ah no! Disse in fretta, se pensate di lavarmi la faccia per scucirmi quattrini, vi sbagliate di grosso, poi aggiunse restando sulle difensive, di contributi ne ho dati già troppi.

Se è per questo, non hai mai dato niente e qualche volta ti sei perfino dimenticato di pagare la consumazione, insinuò Sebastiano.

Ma che quattrini! Esclamò inoltre Oreste, qui abbiamo bisogno di idee e, secondo il Capo, tu saresti l’uomo adatto allo scopo.

Ci risiamo! Ribatté Pancrazio, rivolto a lui, io la scopa non l’ho mai usata a casa mia, figurati se vengo a scopare qui. Per questo c’è Silvana, bontà sua, che si presta…

Grazie tante, protestò Silvana.

Non vuoi capire che ti abbiamo eletto Uomo dell’anno per il Circolo dell’Abecedario e quest’anno sarai tu a dettare i temi. La voce era verosimilmente quella di Chiara.

Dunque sei tornata, le disse subito Pancrazio, un po’ frastornato, ma premuroso, mi fa molto piacere, ma sinceramente, riguardo a quello che hai detto, mi ci vedi tu a dettare i temi come una maestra di scuola, a voi che siete tutti professoroni?

Il fatto è che quello che dici tu, di solito, sembra senza senso, ma solo all’inizio, poi, a rifletterci su sono lezioni per la vita. Il tono di Chiara era pacato. Per questo Maurizio ha usato il termine “notevole”, che vuol dire degno di nota.

Di solito la maestra, quando mi scriveva una nota sul diario, diceva “e domani, accompagnato da tuo padre!”. Ora da chi mi dovrei fare accompagnare?   

 Il silenzio cadde nella stanza. Pancrazio senza raccoglierlo, iniziò uno strano discorso che sulle prime non sembrò avere alcun nesso con il precedente: Esiste un’isola che solo io conosco, perché sta proprio dietro all’isola dei nudisti, che si trova quasi davanti allo stabilimento di Putiferio, ed è abitata da soli monaci trappisti­­­­­­­…

Vuoi dire i cistercensi di stretta osservanza? Chiese Maurizio fingendo interesse per il racconto.

‘Mbé questo non lo so, rispose compunto Pancrazio; so che producono olio e vino, che facessero anche delle ceste, non me lo ha detto nessuno, comunque, quanto all’osservanza, posso assicurare che il vino è certificato DOC…si interruppe per guardarsi intorno ed assicurarsi di essere seguito nel suo ragionamento; avutane la conferma, proseguì spedito: ebbene quella per me è l’ultima sponda. Nel senso che io non sono mai andato oltre con la barchetta che Segunto mette a mia disposizione d’estate, non ho mai voluto affrontare il rischio del mare aperto.   

Tacque e rimase in attesa di sentirsi sollecitare a proseguire, per dare una spiegazione, poi, siccome nessuno lo fece, si decise a proseguire.

Questo perché io, di fronte all’isola dei nudisti, chiudo gli occhi e mi faccio il segno della croce, mentre una volta che mi sono fermato all’isola dei trappisti, quelli hanno chiamato la Guardia Costiera e quella è stata l’unica volta che ho affrontato la tempesta, non intendo ora alla mia età correre altri rischi fare nuove avventure, lasciatemi a Colleminuccio senza darmi altri incarichi, non me la sento…io dirigere il circolo al posto di Maurizio…non sarei mai capace…un amico poi, no, no, grazie tenetevi le vostro onorificenze.

Chiara guardava la strada oltre la vetrina e sembrava assorta ad osservare le ombre che attraversavano il tratto di marciapiede, in ambo i sensi; poi si girò verso Pancrazio e, posandogli una mano sulla spalla, cominciò a dire: io di uomini come te ne ho visti, nei quattro angoli della terra, nei posti più remoti dove sono stata; avete tutti la stessa caratteristica di vedere anche oltre quel che appare…

Pancrazio, guardandola fisso negli occhi, a me non è apparso mai niente, io ai fantasmi non ci credo…

Appunto, disse lei e distolse lo sguardo dalla spalla dell’uomo sulla quale era ancora posata la sua mano, che lentamente scivolò via.

Poi si girò per andare.

Chiara! Fece Maurizio per richiamarla, ma lei era già per strada.

Sebastiano stringeva forte una manopola della macchina del caffè e mormorava tra sé e sé,

Oggi qui stanno succedendo delle cose, che non capisco…

È notevole che tu te ne sia accorto, disse sentenzioso Oreste, ma nessuno lo ascoltò.   

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