CAPODANNO
Auguri di Capodanno, Pancrazio, disse Sebastiano, appena
vide il suo primo cliente sulla soglia del bar.
Mai come a te, rispose scorbutico Pancrazio, dopo essere
entrato e mentre si issava su uno sgabello davanti al bancone.
Non capisco che vuoi dire replicò Sebastiano, avviando la
macchina del caffè.
Tu il danno te lo sei fatto da solo, fu la risposta; e il
capo non c’entra, non è stato mica lui a chiederti di ospitare il Circolo nel
tuo locale.
Io avevo capito che mi auguravi un capo danno ed allora mi
sono permesso…
Tu sei sempre maledettamente malizioso, lo rimbrottò l’amico.
Ma perché, oggi è veramente Capodanno?
E come no? Rise Sebastiano, vivi sulla luna?
Pancrazio dette di mano al cellulare che portava in tasca e
si mise a smanettare sulla tastiera.
E adesso a chi telefoni? chiese perplesso l’amico.
A Giulia, poverina nemmeno lo sa che oggi è Capodanno,
vorrei farle gli auguri prima che si svegli Evelina, sarebbe capace di pensare
che sua madre è una rimbambita!
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