PANCRAZIO E IL NATALE
Se dovessi dire come la penso, iniziò a dire Pancrazio, per
me il Natale è la messa di mezzanotte, perché tutto il paese va in chiesa,
anche i più miscredenti ed io finalmente posso passeggiare per le vie del
centro, senza che qualcuno venga a rompermi le scatole.
Perché, Pancrazio, tu sei un materialista?
A me piacevano storia e geografia, delle altre materie non
me n’è importato mai niente, ma la maestra diceva sempre che quelle materie
erano troppo importanti per ignorarle e che quindi io le dovevo studiare per
forza.
Tanto fastidio ti danno i tuoi compaesani, che aspetti la
notte di Natale per restare da solo?
È che di notte mi vengono i pensieri più belli e se provo a
parlarne con qualcuno, mi si mette a ridere, allora preferisco pensare per
conto mio.
Quest’anno cos’hai pensato?
Io niente, hanno pensato tutto loro, quelli del circolo e il
risultato è stato che nemmeno il Presepe siamo riusciti a fare. Non ci credete?
Andate a leggere le fesserie che Maurizio ha scritto sul suo diario, lo
Zibaldino, e poi ne riparleremo.
Lo spirito, quella cosa che abbiamo dentro e non si vede,
non è più di moda, ora vanno le chiacchiere.
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