DOPO IL NATALE
Come il Natale ha passato me, sarebbe più giusto chiedermi,
fu la risposta.
In che senso, scusa?
Nel senso che io non ho fatto niente ed è stato lui a
passare e non mi ha nemmeno visto.
Avresti voluto che venisse da te e cacciarti tanto di
cappello? Tanti auguri, signor Pancrazio!
L’ultimo che ci ha provato a cacciarmi il cappello, va
ancora zoppicando e certo non ci riproverà più.
Senti, cos’è ‘sto fatto che non ti va che dopo Natale viene
Santo Stefano? Prima di Capodanno non viene pure San Silvestro?
Non si finisce di godere della nascita del Bambinello, che già dobbiamo addolorarci per la morte del primo martire..
Non capisco come si possa passare dalla
nascita, dopo appena un giorno, alla lapidazione, avvenuta decenni dopo la crocefissione di Gesù, saltando
tutta la storia della vita e della Passione di Cristo narrata nei Vangeli ed
arrivando a quella triste vicenda narrata negli Atti degli Apostoli, di quando
Saulo, di seguito chiamato Paolo di Tarso, assistette al martirio del santo,
come guardiano dei mantelli di coloro che stavano martirizzando il giovane.
Di seguito, lo sanno tutti, Paolo si convertì e, senza aver
mai conosciuto Gesù, morto prima della sua nascita, divenne uno dei massimi
dottori della chiesa e fondatore della religione cristiana.
Mentre invece, continuò, San Silvestro, che festeggiamo pochi
giorni dopo, col cenone del 31 dicembre, fu il primo Papa che, trecento anni
dopo, l’Imperatore Costantino autorizzò a svolgere il suo pontificato all’aperto,
senza più doversi nascondere nelle Catacombe, quindi il contrario di Santo
Stefano, poveretto.
In effetti, prese la parola Maurizio, nei pochi giorni tra
Natale e Capodanno, è condensata tutta la storia di Cristo, resta solo da dire
che Costantino dette anche inizio alla costruzione della Basilica di San
Pietro, sui resti di un precedente tempio pagano, facendo tumulare in essa la
salma del Santo, dando così attuazione alla volontà di Gesù che disse: tu sei Pietro
e su questa pietra fonderò la mia Chiesa.
È proprio vero, per molti le feste natalizie sono solo,
brodo con la scrppelle ‘mbusse, tacchino alla canzanese, calcionetti e
pepatelli, si lamentò Pancrazio.
Io ho diversi tipi di panettoni, se è per questo, interferì
Sebastiano, ma il più venduto è il Parrozzo.
Qualcuno di voi sa cosa c’è dietro il digiuno della Vigilia e
i botti di San Silvestro? Chiese polemicamente un provocatore.
C’è che se non te ne vai, accettò la sfida Pancrazio, ti do una sberla che ti svegli ad anno nuovo..
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