BABBO NATALE NON ABITA PIU' QUI

 


 

                                                        

Sul portone di casa era esposto un cartello, ben visibile, con su scritto a lettere cubitali “Babbo Natale non abita più qui”.

Pancrazio, di passaggio lì davanti insieme al suo amico e maestro, Maurizio, si fermò meravigliato: Come sarebbe a dire? Chiese al maestro.

Neanch’io lo sapevo, rispose perplesso quegli.

Non sapevi cosa? Che abitava qua o che non ci abita più?

Avevo letto l’annuncio l’altro giorno e ho chiesto informazioni.

Mi hanno detto che ogni anno, arrivando da noi, Babbo Natale affittava un appartamento in questo quartiere, fornito di rimessa per la slitta e di una stalla per le renne, vi depositava i doni che portava con sé e dava questo indirizzo su Amazon per gli altri che avrebbe ordinato, così si predisponeva a fare il giro di tutte le case dove c’erano bambini che avevano richiesto giocattoli o altre cose, ma anche dove nessuno aveva chiesto niente.

Ed ora cosa è successo?

Al suo ingresso in Italia, lo hanno fermato perché tentava di entrare clandestinamente, gli hanno sequestrato renne e slitta e l’anno spedito an Albania, in uno dei due Resort che hanno fatto lì, in attesa di poterlo rimandare nel Paese del Nord dal quale era venuto.

E chi porterà i doni ai bambini? chiese Pancrazio, indignato.

La Befana. L’Orgoglio Italiano ha riscoperto la vecchia Befana, l’ha fornita di una scopa elettrica senza filo, e l’ha rimessa in servizio, col compito di fare tutto quello che faceva Babbo Natale, così si salvano la sovranità dello Stato, l’origine della stirpe, le radici cristiane e anche le questioni di genere.

Sì, ma così, interferì Pancrazio, la nostra Befana, sotto la Bandiera, resta nuda!

È il prezzo che bisogna pagare, disse l’uomo che si era fermato accanto a loro ed aveva ascoltato l’intero discorso.

E lei chi è? Chiese il Maestro.

Sono il portiere del Palazzo, a me hanno dato un congro indennizzo per il mancato guadagno dell’affitto illegale dell’appartamento e delle mancette che prendevo, per favorire quei bambini destinatari dei doni, i cui genitori erano più generosi con me, addetto alle spedizioni.

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