LA VITA
LA VITA
“Questa corsa del tempo a sparigliare destini e fortuna”,
butta lì di primo mattino – beffardo - il nostro caro Walter, onusto di
gloriose e venturose letture. (il tono volutamente aulico è di scherzo e non di
scherno).
“Cercare se stessi”, rilancia il sentenzioso Lucio, alle
prese con problemi esistenziali “è un cammino lungo una vita. La vita è ciò che
capita nel frattempo” e parla di “gocce di saggezza” estratte da un film.
“La vita si impara” afferma categoricamente Corrado Augias
nel suo libro autobiografico.
Noi – terra-terra - che si pensava la vita come amore, un
buon bicchiere di vino e tanta buona fantasia...
Il fatto è che giriamo intorno ad uno stesso oggetto, con frasi
fastose, creando giochi di parole che nulla aggiungono alla conoscenza di esso.
Inseguiamo tutti la vita, la quale ci fugge davanti, senza
mai farsi prendere nella sua essenza così preziosa.
LA VITA O L’ESSENZA?
Giuro che non lo faccio più.
Volevo parlare della vita, non dell’essenza, parola dal sen
sfuggita.
In realtà pensavo – da ignorante – che l’essenza fosse il
sale di tutte le cose, ma anche il profumo. Quindi il sale della vita avrebbe
dovuto essere quel che sarebbe restato una volta che uno avesse tolto di mezzo
tutto il superfluo, per goderne infine la fragranza.
Tu mi dici che non è così, che l’essenza, l’essenziale,
addirittura l’intero castello formato dalle infinite derivazioni del verbo
essere dovrebbero essere espulse dal vocabolario.
L’essenziale, come categoria, non esiste, come non esiste
una sola verità. Che tutto nel nostro mondo sia relativo, ormai lo sanno anche
le pietre.
Ma non credo che non vi sia nulla per cui abbia senso
spendersi, che nulla di veramente importante (ecco forse una nuova frontiera
dell’essenza) ci sia da perseguire, che la vita sia un navigare alla cieca, nel
buio senza una direttiva, avendo solo il coraggio, o forse l’incoscienza di tirare
avanti, venga che può.
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