SOLSTIZIO CLANDESTINO

 

           



                                                       

La scorsa notte, saranno state le 22,45 o giù di lì, mi rigiravo nel letto, incapace di prender sonno; colpa del caldo, mi dicevo, che mi fa sudare e non mi fa stare bene né sotto, né sopra al lenzuolo.

Ma non era così.

Questa mattina ho scoperto l’arcano.

Mi stava passando sopra, del tutto inatteso, né voluto, anzi ignorato e, quindi clandestino, il solstizio d’estate che alle 22,50, si è verificato inesorabilmente nel nostro emisfero, alla faccia di quelli come me che non solo non volevano cadere nel calderone dell’estate, ma che addirittura avevano pensato ad uno stratagemma per fermarlo ’sto benedetto solstizio ed inchiodarlo ad un perpetuo ultimo minuto di primavera.

Ciò non è stato possibile ed io ho preso sonno, mentre il nastro dell’otto volante, superata la curva del punto più elevato della giostra, si è precipitato a capofitto, lungo la discesa vorticosa della stagione più intensa dell’anno ed a questo punto è inutile qualunque freno.

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