IL SOGNO SEGRETO

 





C’è un sogno segreto in ciascuno di noi, un’aspirazione, un desiderio che ci piacerebbe vedere realizzato e del quale tuttavia non vogliamo parlare, per ritrosia o perché troppo intimo, che gli altri non potrebbero comprendere.
Anche Giuseppe aveva il suo e lo ha rivelato di recente a Luisa, la compagna fedele dell’ultima stagione della sua vita, in un sogno di quelli che ci fanno apparire chiaro ed evidente che la nostra vita si svolge su due piani, quello della veglia, di cui sappiamo quasi tutto e quello onirico, di cui sappiamo poco o nulla.
Ed è ciò che è successo a Luisa: Giuseppe le è apparso nel sonno, come nella vita reale, consapevole del suo nuovo stato ed ha voluto subito rassicurarla sulle sue condizioni attuali.
Sto bene, le ha detto e sono felice perché sto studiando un nuovo programma per fare i cartoni animati e le ha sorriso.
Il sogno di una vita, ha aggiunto, finalmente disegno cartoni animati ed era felicissimo.
Poi la scena si è trasferita in cucina ed egli era con la sua nonna a preparare la marmellata di mirtilli e dando prova di non aver dimenticato le sue origini, si è anche prodotto nella preparazione del ragù abruzzese; tu non puoi sapere quant’è buono, le ha detto e tutt’intorno si spandeva un sentimento di amore, che arrecava calma e beatitudine nello spirito.
Il mio è solamente il resoconto di un racconto avvincente a me fatto da Luisa, cosa di cui le sono infinitamente grato.
Giuseppe, è noto, era curioso di tutto e di tutto pensava che si potesse fare un programma con la sua tecnica informatica ed aveva esplorato molti campi e prodotto bei risultati, dal programma sui mosaici, alla realizzazione di oggetti con la stampante tridimensionale.
Da ragazzo aveva trasformato la nostra autorimessa in una attrezzata officina per la riparazione e modifica dei motori dei motorini dei suoi amici, oltre che della sua Vespa 125.
Però nessuno sapeva di questa passione segreta per disegnare cartoni animati.
Non ricordo neanche se avesse un reale interesse per i fumetti, come genere. Si divertiva con Alan Ford e Sturmtruppen, oltre naturalmente, ma solo di passaggio, con Topolino e Paperino, la Banda Bassotti, Gamba di Legno e il Commissario Basettoni e l’intero universo disneyano.
Forse aveva incontrato Corto Maltese e Tex Willer, ma senza impazzire per essi.
Luisa ritiene che l’estro per disegnare fumetti, attribuito nel sogno a Giuseppe, probabilmente possa essere frutto di una elaborazione del suo subconscio; a me invece piace pensare che lo spirito di Giuseppe sia tra noi e che il sogno sia un suo modo di manifestarsi per farci sapere che “sono più le stelle in cielo” di quanto noi possiamo conoscere su di lui.
Voler realizzare cartoni animati, potrebbe essere stato un suo desiderio reale, tenuto nel cassetto, per chissà quale motivo, come uno scrigno da accarezzare in segreto solo quando attraversava determinati stati d’animo, difficili da condividere con altri.
ed il messaggio che lui ci ha voluto trasmettere, tramite lei, è quello della levità che deve essere usata come chiave di lettura della sua complessa personalità.

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