COMPLEANNO
Grazie, grazie, grazie, tutti insieme uniti in un ideale tributo alla fatalità della vita, facciamo che sia con noi, calice in mano, a brindare contro le avversità e perché appaia la luce in fondo al tunnel, che alla fine trionferà.
IL GIORNO DOPO
Caro Giuseppe, il nostro giorno è passato, abbiamo brindato
insieme, noi due e tutti i nostri amici che hanno voluto onorarci con la loro
presenza e vicinanza in un momento intenso di compenetrazione, commozione e
riconoscenza.
Le luci si sono spente, la scena è vuota, non ci resta che
ringraziare tutti della loro corale dimostrazione di affetto, sentimento che
non muore con la separazione fisica.
Da un film recente, (tu eri appassionato di film di spessore),
abbiamo appreso che “c’è ancora domani”, mentre da un altro, di diverso genere,
ma entrambi diretti a capire cos’è la vita, ci giunge un messaggio
apparentemente diverso, “adesso è adesso”.
In realtà la vita è un flusso interminabile di attimi, come
un’onda, o una increspatura che corre sulla superficie liscia del mare e noi
siamo come serfisti sulla tavola e cavalchiamo, con maggiore o minore abilità,
la cresta dell’onda, o dell’increspatura, attenti a non cadere, con mille
acrobazie, attimo dopo attimo e se qualcuno ogni tanto perde il filo della corrente
e cade, fa parte del gioco, vuol dire che in quel punto-attimo, l’onda si è franta;
c’è a volte tempo per riprendersi, e risalire indenni sulla tavola: ecco il
domani! E c’è soprattutto quell’attimo in cui è racchiusa tutta la nostra vita:
adesso.
Salutiamo i nostri amici: l’amicizia è il sale della terra,
oltre che del mare, siamo tutti naviganti per rotte diverse, tutte dirette verso
un’unica destinazione.
Serriamo le file.
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