CERIMONIA LAICA
CERIMONIA LAICA
Per un matrimonio civile
Cara Anna, solo ora mi è saltata agli occhi una
particolarità in merito al matrimonio di Francesca, che a me sembra molto
propiziatoria.
Francesca si sposa con rito laico, all’Hotel Pagus di
Montepagano e, vivaddio, per una cerimonia laica non poteva essere scelto luogo
più appropriato.
Una cerimonia laica è anche, in certo qual modo, una
cerimonia pagana, nel senso di “non cristiana”, non svolta secondo i canoni
della Chiesa Cattolica.
Pagus è parola latina che significa “villaggio” e la parola
“pagano”, sostantivo o aggettivo, deriva certamente dal pagus latino, nel senso
di abitante del villaggio (“che non ha recepito i dogmi del cristianesimo”,
secondo il senso che al termine è stato aggiunto in seguito).
Come si sia arrivati dal villaggio, ai villani e quindi
campagnoli, fino a pagani, non è stato chiarito, ma esistono varie ipotesi, fra
le quali, sembra che la più probabile sia quella che fa riferimento ad una
minore capacità degli abitanti delle campagne ad essere pronti a recepire le
istanze di qualcosa di nuovo, come una nuova fede o credenza rispetto agli
abitanti delle città, perché, vivendo disseminati sul territorio talvolta a
notevole distanza, l’uno dall’altro, hanno minore occasione di incontri e
scambi di comunicazioni.
Certamente un filologo deve aver suggerito, a suo tempo al
costruttore dell’Hotel Pagus, di dare al locale un nome siffatto, specialmente
se si tien conto del fatto che la localizzazione di esso è in un paese che si
chiama non a caso, Montepagano.
Siamo dunque in territorio dove il paganesimo è di casa e la
laicità è d’obbligo.
Tanti auguri agli sposi “pagani”, nel senso buono, pagano
non significa ateo. Qui si entra in un altro capitolo: chiunque può scegliere
di essere “religioso” a modo suo, oppure di essere assolutamente, ateo, cioè
miscredente.
Il rito civile è una scelta di legalità e ripudio della
sacralità dell’unione di due persone.
Perdonami questa mia intromissione; le mie sono
considerazioni personali e generali, non riferite ad alcun caso particolare,
anche se l’occasione è quella da cui siamo partiti.
Tante belle e buone cose a voi tutti.
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