L'ALBERO E LO SCOIATTOLO

 

 

                                                             


C’era uno scoiattolo che tutte le mattine usciva dal cortile della scuola, si guardava intorno per accertarsi che la strada fosse libera e la attraversava di corsa, entrando nel quadro visivo della mia finestra, dove troneggiava a breve distanza, il grande albero, sul quale il grazioso animaletto si arrampicava sveltamente, percorrendone tutta l’estensione, nel senso verticale del tronco ed orizzontale dei rami che si allargavano ad ombrello, fino quasi a toccare le propaggini di altre piante più piccole che si trovavano nella zona.

Seguiva sempre il medesimo itinerario, fino a raggiungere l’estremità di un ramo che si protendeva verso la pianta più vicina e spiccava un salto che era quasi un volo verso di essa, abbrancandosi ad un suo esile ramoscello, che nel ricevere il peso del suo piccolo corpo, oscillava lungamente; poi scompariva nel folto della vegetazione sottostante.

Più tardi ricompariva per ripercorrere lo stesso identico itinerario in senso inverso lungo le diverse  direttive delle ramificazioni del grande albero e tornava nel posto dal quale era venuto, scomparendo alla vista fino al mattino successivo.

Da oltre un anno il grande albero non c’è più.

Durante una notte di temporale, un ramo si era staccato, crollando su una vettura posteggiata sotto, e le autorità cittadine decisero di abbatterlo per motivi di sicurezza.

Da allora lo scoiattolo non si è più visto, forse perché non ha ritrovato il suo habitat naturale, o forse, e sarebbe una iattura che si aggiungerebbe alla perdita dell’albero, perché nell’attraversamento della strada, potrebbe aver trovato la morte, investito da uno dei tanti veicoli che la percorrono nei due sensi, per e dall’Ospedale poco distante.

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