ASTRUSO

 

 

                                                                         

Di Pancrazio tutto si può dire, fuorché che sia astruso.

Astruso a me? Astruso è chi me lo dice, anzi as-trunzo! Esclamò  Pancrazio, quando, un giorno, al Circolo, in inizio di giornata, un tizio che non si era mai visto prima e che nessuno conosceva, un infiltrato, forse della cricca del bar Grande Italia, lo aveva apostrofato con questo termine, alla fine di un ragionamento che il nostro aveva fatto, chiaro e limpido come al solito e mancò poco che la cosa non finisse a botte, vista la reazione del tizio e il formicolio alle mani di Pancrazio, che Sebastiano fece di tutto per evitare che lo sfogasse picchiando l’intruso.

Quindi allora abbiamo una bella combinazione, intervenne Maurizio, da una parte un astruso, vero o falso che sia e dall’altra un intruso, non vi sembra stimolante per un sabato anonimo d’inizio marzo?

Ma vaffanculo! Gli rispose Pancrazio ancora sulle sue, sempre con questi giochetti! Spiega invece a questo mentecatto che significa astruso e perché non può dirlo di me.

Astruso, cominciò allora il maestro è ciò che vien tenuto nascosto, dal latino “abstrusus”, participio del verbo ab-strudere,  (in italiano non esiste il corrispondente astrudere), che vuol dire, “tenere nascosto”, allontanare (dalla verità).

Astruso è un discorso molto complicato, del quale non si capisce lo scopo, né la sostanza, per eccessiva verbosità dell’orante e per la volontà di non dire ciò che andrebbe detto, mediante un giro di parole o troppo sottile, o reticente. 

Mentre invece, l’intruso, che è un participio passato del verbo italiano “intrudere” che vuol dire “spingere dentro”, è la persona non gradita che si è introdotta, o è stata inserita in un contesto nel quale non dovrebbe essere.

Qualche parola, anche a proposito del “mentecatto”?

Non credo che serva, si intromise Pancrazio, “mente” più “catto”, non vi sembra abbastanza? Una mente all’accatto.

Bravo Pancrazio! Inneggiò Sebastiano, con lo stesso sistema possiamo dire che “sarabanda” è la “banda di Sara”?

Ehi! Ragazzi, richiamò il maestro, troppa disinvoltura…

A proposito, propose Pancrazio: “disinvoltura”, significa  a volto scoperto? che uno si toglie la maschera dal volto?

Maurizio non seppe cosa rispondere; per oggi basta, annunciò e chiuse la borsa dei documenti che portava con sé.


trailer su FB:

                                                                           ASTRUSITA’

Da quando qualcuno ha dato dell’ ASTRUSO a Pancrazio, allo Zibaldino (www.aielli.org)  è scoppiata una rivoluzione

Pancrazio voleva menar le mani, ma Sebastiano è riuscito a trattenerlo.

L’ INTRUSO è stato escluso, non senza conseguenze per il MENTECATTO, che ha fatto una vera e propria SARABANDA.

Ma su tutto è prevalsa la DISINVOLTURA (facciatosta, o leggerezza?) di Maurizio che con serafico sorriso ha chiuso la seduta in modo assolutamente inconcludente.

Il finale aperto, ha detto, stimola il lettore a pensare.

Sarà così, ha aggiunto Pancrazio, ma la prossima volta, BASTA lo dico i


Vocabolario minimo:
Astruso, oscuro, che non si capisce.
Intruso, persona la cui presenza non è considerata favorevolmente.
Mentecatto, dal latino "mente captus", infermo di mente.
Sarabanda, dall'originario senso di danza, accozzaglia di rumori ed altri elementi.
Disinvoltura, atteggiamento di sicurezza che può sfociare nella sfacciataggine. 

Commenti

  1. "A Rimi' che mi combini? Sei andato abilmente mascherato a stuzzicare Pancrazio, prendendoti gioco di lui che ti sta simpatico, e per poco ci rimediavi na rotta d'ossa se non fossero intervenuti a frenarlo" disse Evaristo tornando a concentrarsi sul giornale mentre Rimiratore lo guardava con vergogna.

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