UN RICORDO DI FEDERICA
narrato da Gianni
La sonata di Mozart
Un aneddoto di Federica, che ho trascritto per lei, in questi giorni di profonda mancanza.
Qualche anno fa – parecchi anni fa – ero alle prese con il IV anno di pianoforte: credo mi avessero rimandata a settembre, in virtù di una maledetta sonata di Mozart, che non mi diceva assolutamente niente.
Nulla. Stavo lì, a suonarla sempre uguale, come si ripete una filastrocca: il pianoforte era in sala, lo sentivano tutti, Giuseppe si affacciò:
- Fede, sei proprio sicura di non saperlo suonare meglio di così?
Lo guardai come si guarda uno che si intromette, ma lui insistette:
- Perché sei così pesante con la mano sinistra? Non senti che è più leggera? E quelle note, non senti che si inseguono?
E se ne andò.
Con quel pezzo conseguii il diploma di V anno.
Questo è Giuseppe.
E tanto altro
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