NUVOLE

 

                                                                             

Passano le nuvole a frotte in questo ultimo giorno di ottobre, dirette da ovest verso est; sembrano plotoni di un esercito sparpagliato e disorientato, con il tempo incerto, in alcuni momenti, ancora ridente di sole, ma con folate di vento e caldo anomalo ed hanno fretta di arrivare, ma non si sa dove; forse hanno percepito il senso della fine e vogliono concludere prima del sopraggiungere dei Santi, tutti convocati per domani nel gran convegno annuale sulla Terra (uffa, che noia!), cui farà seguito un’altra grande riunione, più silenziosa, e mesta, quella dei morti (ma non ci possono lasciare in pace, che ci vengono a chiamare ogni anno per questa processione senza senso!). E debbono essere veramente tanti, se vale la regola che l’uomo con la clava è uguale a quello col bazooka, passando per le varie fasi dell’evoluzione, fino alla bomba fine di mondo.

Domani la scena sarà totalmente assorbita dalla presenza di tutti questi Santi, alti, ieratici, chissà forse in tunica d’ordinanza, che gironzolano dappertutto, mentre dopodomani, la processione dei morti, che si sarà svolta nella notte, per le strade e dentro le case, in una turba interminabile di anime, con le prime luci dell’alba, si sarà dissolta, per dar modo ai defunti, stanchi della lunga camminata notturna, di rientrare nei propri loculi a riposare, aspettando l’arrivo dei propri cari, in visita annuale, con fiori da deporre sulle tombe e castagne da sbucciare e mangiare lungo il percorso per e da i cimiteri.

Tanto allo spirito e tanto al corpo.

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