IL TENERO

 

                                                                    

Fughiamo le ultime ombre della notte, caro Sebastiano, fammi un buon caffè e iniziamo questa nuova giornata.

Da qualche tempo, Pancrazio, noto un cambiamento in te, ti sei fatto sentimentale, c’è una vena di tenero, che contraddice il tuo carattere duro e prepotente.

È che ho scoperto l’amore!

Lo volevo dire: ti sei innamorato, posso chiederti di chi?

Ma no, che dici! Ho scoperto l’amore per la vita.

L’amore per la vita? Chiese Sebastiano perplesso e che sarà mai? Noi tutti amiamo la vita.

Sì, ma io ho scoperto il segreto di questo amore.

E quale sarebbe?

Non è, come pensano tutti, che ogni giorno è un giorno in più, ma è invece che ogni giorno è un giorno in meno.

Che vuol dire?

Tanto. Se apriamo gli occhi al mattino, non dobbiamo pensare che quello che è appena iniziato sia un giorno in più da vivere che ci viene regalato, ma un giorno in meno sul monte di ore che abbiamo, da vivere.  

E cosa cambia?

Cambia che non dobbiamo sciupare il nuovo giorno in facezie e nullaggini, perché tanto è un dono e quindi ce lo possiamo sfrusciare; ma è invece quel che ci spetta, che giorno per giorno diminuisce e, quindi, richiede che sia utilizzato per qualcosa di importante, qualcosa che abbia veramente valore, allora ti accorgi di quante cose inutili noi possiamo fare a meno ed essere felici con quel che ci resta, la vita pura e semplice.

Cazzo! Proruppe Sebastiano, quasi quasi non ti faccio il caffè, così vedi com’è la vita senza…ma cosa ti è successo, ti sei bevuto il cervello. Fare certi ragionamenti non è da te, statti buono e pensa a campare!

Il caffè me lo fai e me ne avanzi ancora tanti, sentenziò Pancrazio; sono sicuro, aggiunse dopo, che l’ultimo non sarai tu a farmelo, perché sarai…in pensione.

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