IL PALIO DELLE CARROZZINE

 

                                                              

Erano in quattro sulla linea di partenza di quella prima edizione del Gran Premio Delle Carrozzine, uno per ciascuna delle quattro ali del vecchio fabbricato, che ospitava la Casa di Cura e Riabilitazione per disabili e anziani non autosufficienti.

Il numero 1, rappresentante dell’ala Nord, era un disabile barbuto che indossava un poncho sudamericano, come Garibaldi e stentava a tener ferma la propria carrozzina che si impennava in continuazione, non si decideva a trovare una posizione stabile di allineamento e si aggirava intorno, inquieto, mentre gli altri concorrenti, aspettavano impazienti in attesa del via da parte dello starter per l’inizio della competizione.

Il numero 2, che correva per conto dell’ala Sud, era glabro e con un rictus sul viso che lo faceva sembrare uno Joker, mentre i numeri terzo e quarto non presentavano particolarità, se non che uno sembrava andar dietro ai suoi baffi alla Vittorio Emanuele che gli scappavano davanti, e l’altro, un napoletano, ostentava una maglietta con la scritta: 10 Maradona.

Finalmente il barbuto trovò il proprio posizionamento sul filo di lana e lo starter abbassò la bandierina.

Ai lati due ali di folla ululante, tutti disabili, chi in carrozzina, chi in piedi con un deambulatore, ma c’erano anche alcuni barellati,  che si agitavano incitando ognuno il concorrente dell’ala di appartenenza.

I motori elettrici ronzarono, le ruote stridettero sul pietrisco e le quattro carrozzine balzarono avanti come cavallette.

Alla prima curva, il numero 1 cappottò, ma fu sollecitamente soccorso dai suoi fans e rimesso in pista, sebbene avesse il volto segnato da un rivolo di sangue misto a terriccio, sembrava Garibaldi sull’Aspromonte dopo l’aspra battaglia in cui fu ferito dal fuoco italiano e riprese a correre ormai ultimo.

Il numero 2, in un tentativo di sorpasso, toccò con una ruota la carrozzina che lo precedeva e fece un testacoda, fermandosi in direzione opposta al senso di marcia per cui fu facilmente sorpassato e prese il posto dell’ultimo.

Ormai le sorti della competizione volgevano a favore dei primi due, quando…la gara fu improvvisamente interrotta dall’intervento di due vigilantes, inviati dalla Direzione del nosocomio, che si piazzarono in mezzo alla pista ed arrestarono i due contendenti per manifestazione illegale, non autorizzata.

Che peccato! Esclamò Pancrazio, che era stato invitato ad assistere alla manifestazione, da un amico disabile di bevute, il n. 2, stava per vincere, era un amico di Silvana ed il premio previsto per il vincitore, era un sospensore che avrebbe fatto comodo a Sebastiano, il quale in questi giorni ce le ha gonfie da non poterle mantenere!

  

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