L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA

 

Sempre a me tocca parlare per primo? Perché non chiedete anche a Sebastiano se sa qualcosa circa l'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA? disse indispettito Pancrazio.
DELL'ESSERE? - il libro di Kundera? chiese il curioso.
Sì, un libro! mo' viene! magari un vocabolario! E' un articoletto scritto da Maurizio ancora su quelle chiacchiere a proposito dell'imper...donabile.
Dell'imperdonabile?
Sì, qualcosa come l'incom...prensibile, quello che non si sa, insomma.
Lo trovo sullo Zibaldino?
E dove. sennò? mo' pare che per Maurizio c'è solo quello!

                                                                    

Wolters Di Giacinto

Grazie, onorato di contribuire! Comunque invito gli amici Lucio e Pancrazio a indirizzare le proprie rimostranze al signor Protagora di Abdera....un tipo che la sa lunga, dicono...😉

Lucio Di Eugenio

la mia opinione non è opposta al pensiero di Protagora, ma vuole porre in evidenza il lato negativo che ha storicamente preso prevalenza nell'uomo fino al megalomanico delirio di onnipotenza che oggi manifestano i potenti. Con Protagora condivido almeno questo pensiero:

"...Per Protagora non esiste una verità oggettiva, poiché è la verità è prodotta dall'esperienza ed ogni uomo ha esperienze diverse. L'aletheia perde il valore magico-sacrale che possedeva e diventa relativa alla prospettiva di ogni uomo, in base alla propria consuetudine..."

·  Wolters Di Giacinto

non esistono i fatti, solo le ponderazioni

Lucio Di Eugenio

quando le circostanze mi sollecitano manifesto questo pensiero con altre parole.

 Achille Olivieri

Bruno, tempo fa ascoltavo una trasmissione nella quale un importante teologo, Paolo De Benedetti, diceva che «la gioia è una possibilità imprevedibile». Ora, nessuno meglio di te, maestro della parola, può cogliere le differenze tra l’imponderabile e l’imprevedibile, che senz’altro ci sono; a me pare, però, che tra i due termini esistono anche delle relazioni.

Perché ho scritto tutto ciò? Proprio per esprimere la gioia e l’onore di essere stato accolto, da te e dagli altri amici di questo circolo ristretto dove le parole “vivono” e aiutano a capire e a vivere chi con esse ci si cimenta, magari anche solo leggendoti.

Sono d’accordo con Protagora (e con Wolters), pur considerando che la misura delle cose può non essere percepita dall’interno, ma solo dall’esterno.

Davvero grazie a tutti per la considerazione, non sempre corrisposta come dovrebbe.

 Luciana del Grande

Onorata Bruno 💃

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Il mio modestissimo scritto sugli effetti dell’imponderabile, ha suscitato un profluvio di appassionate osservazioni da parte di tutti voi, che, da un lato mi inorgogliscono perché mi danno la sensazione che quello che faccio non è tutto da buttare, dall’altro, mi hanno dato la conferma di aver trovato in voi amici sinceri, di inestimabile valore. Ed il fatto di sapere che c’è un ambito in cui è dato ritrovarsi tra amici e non sentirsi mai solo è di grande conforto e consolazione.

Per prima cosa voglio ringraziarvi, tutti, della vostra presenza e vicinanza, e darvi l’assicurazione che anche da parte mia, la stima che nutro nei vostri confronti è immensa e che so di potermi fidare di voi in ogni circostanza ed affidarmi ai vostri buoni sentimenti, senza remore e timori di incomprensioni.

La mia ricerca di un senso ulteriore, che senz’altro c’è, nelle parole non ha nulla di velleitario; so di non scoprire nulla di nuovo, solo approfondire in modo personale quanto già insito in esse e risaputo e, però, seguendo le mie intuizioni, che possono essere errate, esprimo considerazioni che vanno anche oltre il tracciato ufficiale.

Luciana ci ha parlato della “provvida sventura” di memoria manzoniana, di cui io so molto poco, che, però, mi sembra pertinente con quanto sto cercando di dire: è una maledizione, questa smania di andare oltre il senso comune, o una fortuna?

A questo proposito, cito volentieri quanto suggeritomi – bontà sua – da Achille, che è molto stimolante: un teologo afferma che la gioia è una possibilità imprevedibile. Ora l’imprevedibilità, a parer mio, è uno degli aspetti di cui si colora l’imponderabilità, che, oltre che imprevedibile è anche inafferrabile, ma, forse, quel teologo voleva parlare della gioia che non è quella che possiamo provare noi comuni mortali, o forse anche sì, scusatemi il gioco di parole, ma la gioia del fedele, che è illuminazione, sempre, sia che a provarla sia un neofita, un convertito, vedi l’accecamento di Saul sulla via di Damasco, sia un fedele stanco, che trovi altra linfa nella sua fede. In questo senso la gioia di avere scoperta una cosa su cui fondare la propria vita, è imprevedibile, ma anche permanente, almeno fino quando duri la fede. La gioia dei comuni  mortali, quella fatta di carne e di sangue, può essere imprevedibile, o meno (se so che domani vedrò mio figlio, che non vedo da molto tempo, la gioia è prevedibile), ma durerà per il tempo del nostro incontro e poco più.

Che dire della polemica, in senso nobile di “guerra di parole” fra Wolters e Lucio sul pensiero di Protagora, riportato dal primo in incognito in una sua notazione, che aveva provocato una reazione negativa del secondo, il quale, conosciuta la fonte della citazione, non demorde e ribatte sfidando lo stesso filosofo?

Sono cose godibilissime e di cui vi sono assolutamente debitore e grato. Carissimi amici. Vi prego di accettare i miei più alti sensi di riconoscenza, stima e affetto.  

Commenti

  1. Interessante argomento. Diversamente da Kundera, che come scrittore pondera molto ciò che scrive, io come plebeo della intellettualità in tarda età ho maturato l'idea che "essere non è cosa lieve".

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  2. Grazie a te Bruno, non ci sono "parole" sufficienti, neanche nello Zibaldino, per dire il piacere e l'onore di poterti leggere e, ogni tanto provare a rilanciare la palla nel tuo campo, certi di trovare attenzione e affetto. Abbracci, V.

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  3. Caro Bruno, era imprevedibile, per esempio, la gioia di incontrarti, così com’è imprevedibile, per alcuni aspetti, la gioia di leggere le parole che quotidianamente ci proponi.

    Grazie di cuore per animare in maniera così brillante queste circolo famelico di parole..

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  4. A conferma di quanto da me detto nel post, non trovo parole più belle delle vostre. Grazie

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