DOPO L'IMPONDERABILE
Nulla è imponderabile all'uomo, che è peso e misura di tutte le cose, quelle che sono e pure quelle che non sono.
Straordinaria la tua penna che ci fa riflettere, e sviscerare il nocciolo della questione sempre con un sorriso. Siamo permeati - anche inconsapevolmente - dalla manzoniana "provvida sventura". È un peso enorme che ci portiamo appresso...
Straordinaria è sempre la tua "lettura". Grazie
Wolters "...l'uomo che è peso e misura di tutte le cose..." , così considerandosi l'uomo non fa che esercitare la sua arroganza verso l'intero Cosmo e la vita che in esso alberga. Questo io penso.
Pancrazio era fermo davanti alla strana tabella che aveva trovato affissa alla vetrina del Circolo e si chiedeva corrucciato “Che significa tutto ciò? Si vuole forse mettere in dubbio quanto ha detto Maurizio? Si vuole inficiare il magistero del Maestro?” quest’ultima espressione l’aveva sentita proprio da Lui, il Maestro e gli piaceva ripeterla.
Ma, a proposito, che significa “tabella”? soccorre la voce del Capo: è una tavoletta, ma può essere anche un foglio di carta su cui sono riportati dati, informazioni, o un elenco di cose.
E chi ce l’ha messa?
Maurizio gli risponde Sebastiano.
Mi piacerebbe sapere se a costui, fa piacere scavarsi la buca sotto i piedi.
Perché dici questo? Chiese distrattamente Sebastiano.
E’ evidente: sono tutti contro di lui.
DICE WOLTERS
Nulla è imponderabile all'uomo, che è peso e misura di tutte le cose, quelle che sono e pure quelle che non sono.
REPLICA LUCIO
l'uomo che è peso e misura di tutte le cose..." , così considerandosi l'uomo non fa che esercitare la sua arroganza verso l'intero Cosmo e la vita che in esso alberga. Questo io penso.
HAUG! ESCLAMA PANCRAZIO
Qua si parla male di Maurizio; cosa avranno voluto dire questi due? Devono sapere che io sto sempre con il mio Maestro.
INTERCEDE MAURIZIO
Calma Pancrazio, non te la prendere, non sei di fronte d un caso di lesa maestà, ora ti spiego…
SCALPITA PANCRAZIO
Maestà o non maestà, non voglio che dicano cose, pensando di avere ragione loro.
MAURIZIO INDULGENTE
Non si tratta di avere ragione o torto, è che ognuno dice una cosa per conto suo, che non c’entra con quello che ha detto l’altro. Ognuno ha la sua verità.
PANCRAZIO SEDUCENTE
L’unica verità è quella tua.
MAURIZIO COMPIACENTE
Io ho detto soltanto che l’imponderabile è una cosa di cui non si può stabilire il peso, ma che in sé e per sé, può avere un peso. Silvana, poi, ha aggiunto che l’imponderabile è anche e soprattutto quello che non si riesce a pensare, perché imprevedibile. Ma il nostro piccolo gioco era limitato a rilevare la contraddizione tra ciò che non ha peso, nel senso ponderale e ha invece un valore in senso ideale.
Quelli che sono intervenuti, perché stimolati dall’imponderabile, sono amici nostri che hanno voluto onorarci esprimendo dei loro pensieri intorno a questo argomento, ampliandone di molto la portata e rendendo proficuo un ulteriore approfondimento.
Tra questi “amici”, disse calcando la voce sulla parola, non vedo uno che di solito è molto attivo, forse è l’unico che non ha voluto offenderci?
Ti sbagli: non senti questo suono di fisarmonica che fa da sottofondo a tutto il resto? Egli è là, sodale con gli altri e si aspetta un tributo da parte nostra, di riconoscenza e apprezzamento.
L’incommensurabile, ha mosso, in effetti, un vespaio di idee, che vanno molto al di là della semplice parola: siamo di fronte al vasto campo della cognizione, la facoltà cognitiva che è propria degli uomini e si esercita attraverso la mente e i sensi.
Luciana apre con una nota manzoniana e parla di “provvida sventura”: talvolta il male viene per aprirci gli occhi su ciò che è veramente importante. La conoscenza può essere dolorosa, ma porta verso la luce e questa è l’eredità di Adamo, che ci portiamo dietro.
Wolters mette al centro l’uomo e lo fa arbitro, con il suo pensiero, di tutte le cose, sia quelle reali, che vediamo, che quelle immaginarie, che non vediamo, mentre Lucio esprime il suo dissenso sulla pretesa supremazia dell’uomo sul creato.
Non sono pensieri in contrasto fra loro, ma solo aspetti di singole parti di un discorso comune.
Siamo qui per glorificare l’imponderabile, l’insondabile, l’imperscrutabile, l’incommensurabile, l’inimmaginabile e chi ne ha più ne metta.
E Achille, con la fisarmonica che suona un valzer lento e Wolters con la chitarra risponde con un blues.
E io, che ballo con Luciana, disse, a questo punto, Pancrazio, poi, girandosi verso la tabella e guardandola con altri occhi, Però, aggiunse e tutto questo sta scritto qua? E’ impensabile!
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