DISCREPANZE

 V

                                                                            

Pancrazio, tu sei amico di tutti, non ti ho mai visto veramente arrabbiato; non ti capita mai di avere delle discrepanze con qualcuno? Chiese Maurizio.

Pancrazio assunse un atteggiamento compunto, riservato e, guardandosi intorno, di sottecchi, con la coda degli occhi, come ad assicurarsi che quanto stava per dire non venisse udito da orecchie sbagliate, con voce quasi sussurrata, confessò:  

Se debbo essere sincero, vere e proprie discrepanze non le chiamerei, ma certo qualche doloretto, un po’ di flatulenza – e si toccò fugacemente l’addome – quelle, sì, specialmente dopo aver mangiato i fagioli e comunque sempre risolte correttamente: non ho mai scorreggiato in presenza di qualcuno.

Maurizio appariva distratto, non più interessato a conoscere la risposta dell’amico, ascoltava con il capo girato da un’altra parte, verso l’esterno, come a nascondere un interno disagio e non proferì verbo alcuno, restandosene contegnoso per i fatti suoi.

Mica ti scappa? Gli spiò all’orecchio, premuroso, Pancrazio; in ogni caso, non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno!   

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