ESEGETA

 

Come tu dici in senso morale "facciamo come se DIO ci fosse" e l'accuratezza che hai nel riportare riferimenti alla nostra religione mi fanno pensare che anche tu, come me, hai un forte desiderio che ci sia una verità trascendente oltre questa nostra breve vita materiale:
onore al pensiero di Giordano Bruno. (Lucio)

                                                                       

 Non parlo di trascendenza, affermò Maurizio, e non so quasi nulla del pensiero di Giordano Bruno, ma ne ammiro il coraggio, la coerenza e la saldezza dei suoi principi, se accettò senza esitare di subire la pena capitale per le sue idee.

Da qualche parte a Roma ho letto una targa posta sul pavimento in cui è scritto: Qui fu impiccato ed arso vivo Giordano Bruno e la cosa mi stupisce, non solo per la ferocia della pena, ma per l’incongruenza del doppio metodo di esecuzione di essa. Si sa che il potere cerca di annullare gli oppositori, ma contro di lui si scatenò tutto il veleno dei persecutori della “Santa Inquisizione”, che come cani rabbiosi, si avventarono  contro di lui con una violenza che più diabolica di così, non poteva essere.  

Non sono un clericale e forse nemmeno un religioso, ma è vero che da sempre sono stato attratto dalle sacre scritture, nella quali mi piace calarmi come spettatore dal di fuori, ma partecipe, con gli occhi di un bambino, pieni di meraviglia per ogni cosa. Retaggio familiare: mia madre era molto religiosa ed ha cercato di inculcarmi la fede che era in lei, con questo risultato che ancora ora non riesco a non commuovermi di fronte ad alcune cerimonie rituali, come, per esempio, la processione del venerdì santo e poche altre.

Per il resto, non ho una conoscenza approfondita, né dei testi, né dei temi trattati, ciononostante, per quanto riguarda le storie dei vangeli, canonici e non, mi piace immergermi nel clima dell’epoca, senza la pretesa di affermare niente, senza protervia, senza supponenza, senza arroganza, senza trivialità, senza presunzione, ma con umiltà, amore, decoro, familiarità e simpatia.

Il mio interesse non va oltre questa cornice, che è, lo riconosco, molto superficiale e sfocia a volte nell’immaginazione. Non sono che il più sprovveduto degli esegeti.

Cazzo, e che vuol dire, ora, questo? Chiese stupito Pancrazio, chi ha parlato mai di rimettere la paglia alle sedie?

 

Errata corrige: La lapide di cui si parla nel testo, non è relativa a Giordano Bruno, ma, a Girolamo Savonarola ivi nominato come “frate Hieronimo”, altra vittima dell’ortodossia religiosa e il luogo non è Roma, ma Firenze. Anche di questo eminente personaggio, vissuto circa due secoli prima di Giordano Bruno, Maurizio dichiara di sapere quasi niente.

 

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