COACERVO

 

                                                                               

Questa mattina sono triste, disse Pancrazio, dentro di me è un vero e proprio coacervo di sentimenti.

Senti, senti, lo apostrofò Maurizio, chi ti ha parlato di questo coacervo?

Eh, lo so, rispose Pancrazio in tono comprensivo, è una parola difficile, che non sto qui a spiegare, ma molto efficace. Pare che significhi un mucchio.

Un mucchio di che? interferì dal bancone Sebastiano.

Ecco questo, che vuole sapere subito di che! Esclamò Pancrazio, ma di tutto, no? Fece rivolto agli astanti. Me lo ha spiegato Evelina, che è fresca di studi e che parlando con sua madre, le ha detto: mamma, perché per Pasqua non facciamo fuori quel coacervo di paccottiglie che si sono adunate in cantina, che non si riesce più a passare?

Allora la madre giustamente le ha chiesto: come ha fatto un cervo ad entrare in cantina? E lei le ha risposto che era il mucchio di sedie rotte, damigiane e valigie di cartone che ostruivano il passo giù nella cantina.

Allora tu oggi hai le sedie rotte in testa, perciò sei triste? era ancora Sebastiano ad interferire.

No, sono triste a pensare quanto siete ignoranti, voi qui, che pensate di sapere tutto e invece non sapete da dove viene coacervo.

Dal latino “acervus”, che vuol dire “mucchio”, affermò subito la voce della saggezza, Maurizio un po’ piccato; ma è una parola così inusuale che fa meraviglia in bocca a te.

Qui casca l’asino, infierì Pancrazio. Perché il mucchio di coacervo nel si riferisce solo a cose materiali, ma anche a quelle spirituali, come appunto sono i miei sentimenti, che oggi, venerdì santo, sono tutti rivolti alla passione di Cristo.  In maniera confusa ed anche contraddittoria.

Spiegati meglio, lo incitò Silvana, cosa ti angoscia della Passione di Cristo?

Il fatto che sono passati più di duemila anni, da allora e ancora non capiamo perché tanto sangue sprecato e tanta violenza sono stati necessari per l’umanità, visto che la pace in terra non c’è mai stata e quella celeste è sempre più lontana.

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