BATTUTA D'ARRESTO
La battuta d’arresto è una sospensione momentanea di attività, destinata a finire. Maurizio fece questa affermazione e, dopo, un attimo di silenzio, proseguì: chi non è d’accordo alzi la mano.
Non per fare il solito Bastian contrario, alzò un dito Pancrazio, ma io so che dopo ogni battuta, in genere, i carabinieri procedono all’arresto e. perché, secondo te, dovrebbero finire?
Pancrazio, i carabinieri non c’entrano, rispose Maurizio, qui parliamo di altro.
I questurini, allora?
No, parliamo di musica.
Ho capito, la banda, ma io parlavo di tutt’altra banda.
Sullo spartito musicale, la battuta d’arresto è segnata come pausa imposta ad uno strumento o una voce. Cosa diversa dal Silenzio che è parte della musica e determina un prolungamento dell’emozione provocata dal flusso musicale, come avviene, per esempio, nelle pause di tutti gli strumenti e voci, che separano i vari movimenti delle sinfonie, durante le quali, il silenzio, non interrotto da applausi, svolge la stessa funzione della musica, coinvolgendo gli ascoltatori nel passaggio da uno stato emotivo all’altro. Silenzio così detto “attivo”, che, non avendo tono, timbro e intensità, condivide con la musica l’elemento della durata.
Le bande dei delinquenti, infatti, agiscono in silenzio, proferì Pancrazio.
E’ facile immaginare come, dal campo della tecnica musicale, questa espressione sia poi sfociata in altri ambiti, fino a dilagare in ogni ramo dell’agire umano, o dell’accadere degli eventi, in cui l’attività che ne è il fulcro, subisca, appunto, una battuta di arresto, cioè una pausa, che può essere più o meno lunga, ma è sempre temporanea.
Credo che non esista campo di azione in cui questa eventualità non possa verificarsi. Una sua caratteristica, è che essa viene subita dal soggetto agente, cioè è determinata da un elemento esterno e non dalla stessa volontà di chi la fa. Non è volontaria, ma determinista, non conseguente all’esplicazione della facoltà del libero arbitrio, ma sottoposta alla relazione esistente fra una causa e il suo effetto.
Nel grande, come nel piccolo.
Le indagini hanno subito una battuta d’arresto…
E’ sempre così con la Mafia.
I lavori per la realizzazione di una strada hanno subito una battuta d’arresto…
Si vede che non ci sono elezioni in vista.
Le trattative per la pace…
Non sono mai cominciate.
Nelle grandi opere, interferì Oreste, talvolta si possono verificare battute d’arresto, ancor prima che esse abbiano inizio.
Per quanto riguarda il ponte sullo stretto di Messina, ad esempio, di cui si parla da molti anni e il cui progetto è pronto da almeno dieci, per il quale si sono spesi già alcune migliaia di euro, tra varie battute d’arresto non si è mai dato inizio ai lavori.
C’è un usignolo al mattino, sull’albero che è di fronte alla finestra della mia camera, aggiunse Silvana, con voce sognante, che rallegra il risveglio del quartiere, gorgheggiando felice alla luce del nuovo giorno, il quale, anche, nel suo canto melodioso, a tratti subisce battute di arresto, piccole pause tra un gorgheggio e l’altro, che procurano una particolare sensazione di attesa, per poi riprendere a pieno fiato.
Anche il nostro cuore, Sebastiano si allungò a dire, subisce ogni tanto piccole sospensioni, un attimo di vuoto del ritmo cardiaco, i medici parlano di extrasistole, sono brevi interruzioni che servono a ricordarci quanto sia precaria la nostra condizione.
E’ vero s’infervorò Silvana, quando di notte, all’improvviso, ci svegliamo di soprassalto ed il nostro cuore salta nel petto affannosamente, ‘mbè quella è una battuta d’arresto del sonno, che poi fatica a riprendere.
A volte, riprese le fila del discorso Maurizio, nel lungo processo che porta verso la guarigione, dopo una grave malattia, si possono verificare battute d’arresto che sembrano riportarci ai momenti peggiori, di quando il morbo infuriava. E non è bello. Per fortuna, però, c’è che ogni battuta d’arresto, deve prima o poi cessare ed allora torniamo a sperare.
Vogliamo leggerla tutta come una grande metafora? Torniamo all’idea originaria dello spartito musicale. Ogni tanto, durante il concerto della vita, si danno battute d’arresto ad un organo o ad un altro, che possono compromettere l’intero organismo, fino al silenzio che si genera tra le fasi diverse della malattia, in attesa del “tutti” insieme degli strumenti dell’orchestra, che interagiscono con le loro voci per la prosecuzione del concerto. La sinfonia è ancora lunga e c’è tempo prima dell’esplosione del "pieno" orchestrale.
Sì, però, se c’è un conflitto a fuoco, allora è tutta un’altra musica, concluse, con aria pensosa, Pancrazio.
Bisogna assolutamente fare qualche cosa! Rompere il silenzio, moltiplicare le battute e procedere agli arresti, subito!
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